Sin: 5 mila casi in Europa, 200 in Italia evitabili. Guardare successo Usa
Roma, 14 set. - "L'acido folico e' un problema importantissimo su cui si sta facendo troppo poco in Italia. Ci sono 5 mila casi di malformazione del tubo neurale in Europa e 200 in Italia che potrebbero essere evitati se le mamme o le future mamme, ovvero le donne dopo la puberta', assumessero dell'acido folico". Lo fa sapere Mauro Stronati, direttore del dipartimento della Salute della donna e del bambino della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e presidente della Societa' italiana di neonatologia (Sin).
"Si e' detto che bastava farlo sapere agli ostetrici e ai pediatri per fare pubblicita', non e' servito. In uno studio che ha coinvolto 12,5 milioni di neonati in Europa dal 1991 al 2011- precisa lo studioso- si e' visto che l'incidenza di malformazioni dovute a carenza di acido folico sono rimaste invariate. Negli Stati Uniti, invece, e' successo che hanno arricchito alcuni alimenti di largo consumo, le farine ad esempio, con acido folico. Questa fortificazione ha comportato una riduzione del 35% dei difetti del tubo neurale e un risparmio di 508 milioni di dollari".
Per Stronati e' "chiaro che ogni neonato affetto da spina bifida richieda una serie di competenze, l'intervento di molti specialisti, perche' e' una malattia oltre che invalidante anche molto 'cara' per il Sistema sanitario italiano. Ora ci sono 80 paesi nel mondo, tra cui gli Stati Uniti, che hanno adottato questa tecnica con dei risultati estremamente positivi. Non si riesce a capire perche'- conclude- l'Italia non faccia parte di questi 80 paesi".
(Wel/ Dire)