Roma, 26 ott. - Adozione come ultima risorsa, rimane prioritario il diritto del minore di vivere nella propria famiglia e nel proprio Paese d'origine come ambito privilegiato di crescita e sviluppo della propria identita'. Per questo hanno priorita' anche altri interventi a favore dell'infanzia, che comprendono sia azioni di prevenzione dell'abbandono, sia azioni per permettere il reintegro del minore nella propria famiglia naturale attraverso l'eliminazione di ogni forma di impedimento ed ostacolo che si frappongono. Sono alcune delle linee guida del Protocollo di intesa in materia di adozione nazionale e internazionale firmato stamane tra Regione Friuli Venezia Giulia, le cinque Aziende per l'Assistenza sanitaria, Tribunale per i minorenni, Ufficio scolastico regionale, e le associazioni autorizzate che operano nel settore.
Il Protocollo istituisce inoltre un Tavolo quinquennale, presieduto dalla Regione e di cui fanno parte tutti i firmatari, che si riunira' almeno due volte all'anno. Si occupera' di affrontare le criticita' che emergeranno nell'applicazione delle Linee guida, pubblicate oggi dalla Regione stessa, per uniformare e coordinare azioni e procedure per l'adozione. Una volta che e' stato accertata l'adozione come migliore via d'uscita per la tutela del minore, si attivera' infatti la rete regionale di istituzioni e enti autorizzati che accompagnera' il minore e la famiglia, dall'informazione e formazione, allo studio della coppia, negli obblighi burocratici e di legge, nell'integrazione e l'educazione del minore, e aiuto alla famiglia. Il tutto per ridurre quanto possibile almeno i tempi amministrativi, poiche' quelli dell'adozione nazionale e internazionale sono comunque lunghi. "Con la firma di questo protocollo- spiega il vicegovernatore Riccardo Riccardi- definiamo una serie di procedure, individuiamo dei percorsi, e siamo pronti a procedere qualora queste organizzazione, come alcune hanno fatto, manifestano la necessita' a migliorare ulteriormente alcune cose", conclude.
(Wel/ Dire)