Sabato a Roma Sispe aiuta pediatri a capire come attivare servizi
Roma, 5 ott. - "Su 100 bambini il 90% puo' avere problematiche organiche, spesso anche abbastanza banali, ma il 10% ha problematiche serie che coinvolgono l'aspetto psicologico e sociale. Sono i casi che rimangono piu' impressi e oggi un pediatra non puo' esimersi dal conoscerli perche' siamo chiamati a curare il bambino a tutto tondo". A dirlo e' Teresa Mazzone, pediatra di libera scelta della Asl Roma 1 e presidente del congresso SISPe (Sindacato Italiano Specialisti Pediatri) dal titolo 'Un bambino speciale', in programma sabato 6 ottobre a Roma nella Sala Convegni Borgo Ripa in via Lungotevere Ripa 3.
I bambini speciali sono quelli "nati pretermine o non sani perche' portatori di una malattia rara, oppure coloro che sono nati sani ma poi hanno sviluppato una disabilita' di qualunque tipo e natura. O ancora penso ai bambini che per motivi socio-familiari si trovano in situazioni particolari, come i minori in carcere, in casa famiglia o in affido familiare. Sono tutti bambini speciali- sottolinea Mazzone- a prescindere se abbiano problemi organici o psicosociali, e il pediatra di famiglia deve sapere come aiutarli".
Il congresso SISPe "si configura come un confronto tra esperienze a partire dai casi clinici- spiega Mazzone- per fornire indicazioni pratiche ai pediatri di famiglia che non conoscono quale sia il servizio competente per poter seguire un bambino dal punto di vista assistenziale quando viene dimesso dall'ospedale in situazioni critiche ma stabili, oppure quale sia il servizio di competenza a cui rivolgersi. Inoltre, approfondiremo le indagine da fargli fare se e' un bambino pretermine per un follow-up che aiuti ad integrare la funzione del pediatra con quella del territorio. Vogliamo essere parte attiva, siamo gli specialisti competenti sul territorio del bambino".
Mazzone, per capire come funziona il servizio di assistenza domiciliare e offrire input al territorio, e' partita da situazioni personali. "É importante aiutare i pediatri di famiglia ad attivare i servizi di competenza. Quando penso al bambino pretermine mi chiedo come vada seguito, se e' un bambino sano o patologico nel tempo. Se parlo del bambino in assistenza domiciliare, del bambino con una disabilita' oppure con una malattia oncologica, devo capire come venga assistito sul territorio, a scuola e chi sostiene la famiglia. Oggi la problematiche sono molto piu' di tipo psicosociale e in questo congresso- conclude- privilegeremo i temi piu' sociali perche' piu' rilevanti".
Tra i partecipanti ci saranno Antonella Gemma, del servizio di Assistenza Riabilitativa Domiciliare (CAD) della Asl Roma 1 distretto XIII, che parlera' proprio del 'Bambino in assistenza domiciliare'; e Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) e psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, con una relazione su 'Il bambino e l'identita' di genere'.
(Wel/ Dire)