Roma, 5 ott. - "La sperimentazione clinica in area pediatrica arriva sempre dopo quella nell'ambito dell'adulto. Il numero dei nuovi farmaci a nostra disposizione e' assolutamente basso, e come tale meno del 10% dei nostri pazienti ha attualmente accesso ai nuovi farmaci antitumorali". Franca Fagioli, presidente dell'Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop), elenca alla Dire le criticita' e le necessita' sorte in questo ambito.
"Novita' ne abbiamo tante e poche a seconda di come vogliamo esplorare questo tipo di argomento. Abbiamo detto che piu' dell'80% dei pazienti guarisce ma questo non significa che 2 su 10 pazienti ad oggi non possono guarire. Vi sono alcune malattie per le quali non e' ancora possibile ipotizzare il percorso di guarigione. Quindi sono necessari nuovi farmaci e modificare l'iter legislativo non solo a livello nazionale ma europeo- sottolinea Fagioli- perche' abbiamo pochi piani investigativi pediatrici, poca ricerca preclinica in ambito pediatrico". Sarebbe necessario, secondo la presidente dell'Aieop, "non solo accelerare tutte queste fasi, il passaggio dalla sperimentazione nell'adulto a quella in ambito pediatrico, ma fare dei piani clinici di investigazione solo per i nostri pazienti, perche' i tumori pediatrici hanno caratteristiche completamente diverse da quello dell'adulto. A volte alcune anomalie molecolari che nell'adulto sono piccole nel carcinoma del polmone, le ritroviamo in area pediatrica in altre forme tumorali. Il carcinoma del polmone, ad esempio, non esiste nei pazienti pediatrici e negli adolescenti. Abbiamo bisogno di piani nostri- conclude- abbiamo bisogno per tutelare il paziente e i professionisti di una nostra linea di accesso al farmaco all'interno delle varie case farmaceutiche delle big company".
(Wel/ Dire)