Studio Universita' Harvard individua una piccola influenza dalla genetica
Roma, 23 nov. - "Molti adolescenti con orientamento omosessuale si e ci domandano se la causa di cio' sia genetica, innata, o ambientale, derivata dalle relazioni ed esperienze. Fara' sicuramente discutere il nuovo studio coordinato dall'italiano Andrea Ganna all'Universita' di Harvard, che analizzando il DNA di oltre 450mila persone che riferivano di avere relazioni esclusivamente eterosessuali, e di oltre 26mila che avevano avuto almeno un'esperienza omosessuale, ha trovato che alcune varianti genetiche, sui quattro cromosomi 7, 11, 12 e 15, erano piu' comuni in quest'ultimo gruppo". A porre l'attenzione su questo studio e' la Societa' italiana di medicina dell'adolescenza (Sima) sulla sua pagina Facebook, pubblicato sul sito Sciencemag. I dati genetici e comportamentali oggeto dello studio sopracitato sono stati raccolti dalla Uk Biobank e dall'azienda privata Usa 23andMe. Le varianti genetiche sui quattro cromosomi 7, 11, 12 e 15 erano anche legate a disturbi dell'umore e mentali. In particolare sia uomini che donne avevano sofferto di piu' di problemi depressivi e schizofrenia, e le donne anche di disturbo bipolare. "Cio' non significa che queste varianti siano la causa di queste malattie - sottolinea Ganna - Piuttosto potrebbe dipendere dal fatto che chi non ha relazioni solo etero e' piu' soggetto a discriminazioni, e quindi piu' a rischio di depressione". Ganna precisa pero' che "non c'e' il 'gene gay'. Piuttosto direi che la non eterosessualita' e' influenzata in piccola parte dalla genetica".
(Wel/ Dire)