Roma, 9 mar. - Ha fatto tappa nei giorni scorsi a Trapani, in piazza Vittorio Emanuele, il camion della polizia impegnato nella campagna educativa per la sensibilizzazione e la prevenzione dei rischi del web per i minori, realizzata in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione insieme all'Universita' e al Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza.
L'obiettivo dell'iniziativa e' prevenire episodi di violenza, sopraffazione, diffamazione, molestie online, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso delle parole per i messaggi. Gli studenti attraverso il diario di bordo e l'hastag "#unaparolaeunbacio" potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo. Nel 2017 sono state 7 le vittime di reati connessi con il web nella provincia di Trapani. In particolare si sono registrati due episodi di diffamazione online, due di minacce/ingiurie/molestie e tre di furto di identita' digitale sui social.
La campagna, giunta alla sua quinta edizione, e' partita da Milano il 29 gennaio scorso e si sta sviluppando in 47 tappe sul territorio nazionale ed europeo. A Palermo, invece nei giorni scorsi, il camion si e' fermato a piazza Verdi. A sostegno del progetto, inoltre, aziende come Baci Perugina, Facebook, FireEye, Google, Karpesky lab, Lenovo, Microsoft, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Youtube e societa' civile si sono affiancate alla polizia accomunate dallo stesso obiettivo: "Fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia piu' vittime".
Sul camion allestito con un'aula didattica multimediale gli operatori della polizia postale incontrano studenti, genitori e insegnanti informandoli sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di eta'. Il progetto, gia' nel corso delle precedenti edizioni, ha avuto successo: gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti, 147 mila genitori, 82.500 insegnanti per un totale di 10.750 istituti scolastici; sono stati 39 mila i chilometri percorsi e 190 le citta' raggiunte sul territorio. Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio nazionale Adolescenza sul corretto uso di internet, su circa 8 mila adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno e' in crescita. Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono, infatti, al 28% le vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre circa l'8,5% e' preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un aumento del 30%). Circa l'80% di questi ultimi, e' oggetto di insulti e violenze sia nella vita on-line che in quella reale.
Tuttavia il cyberbullismo presenta risvolti particolarmente oscuri: tra le vittime sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi e' l'82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto. Tra i ragazzi piu' piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) e' simile sia tra chi e' oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale. Per quanto riguarda l'autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo non in rete.
(Red/ Dire)