Domande in crescita e diverse realta' a livello regionale
Roma, 2 mar. - Un work in progress con numeri che fanno ben sperare: e' la realta' ad oggi dei tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. Lo spiega Filomena Albano, Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza, tracciando lo stato dell'arte della risposta che c'e' stata rispetto alla legge 47/2017, che introduce questa figura.Questa mattina, presso la sala della Protomoteca in Campidoglio, vengono consegnati gli attestati agli aspiranti candidati del Lazio che hanno frequentatola seconda edizione dei corsi formativi. Moduli didattici relativi all'aspetto normativo, sociale, socio-sanitario e fenomenologico dei flussi migratori, che hanno permesso ai candidati di acquisire le conoscenze base per svolgere il ruolo di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati e rendere concrete le nuove disposizioni normative contenute nella Legge Zampa.
"La partenza e' stata con le linee guida e con i moduli formativi che di fatto hanno avviato i bandi. Le regioni che non l'hanno fatto, come ad esempio il Veneto o la Provincia autonoma di Trento, presentano delle peculiarita' proprie. In particolare, in Veneto gia' da diversi anni esiste la figura del tutore volontario per i minori, senza distinguo se italiani o stranieri, quindi si procede nella linea tracciata di selezione e formazione di queste figure tutoriali. Analogamente la Provincia autonoma di Trento aveva gia' una esperienza di questo tipo. In questo caso il bando non e' stato aperto perche' i tutori volontari, in precedenza formati, soddisfano al momento il bisogno del territorio. Allo stato attuale l'unica regione che ancora non ha pubblicato il bando, pur avendo necessita' di un elevato numero di tutori, e' la Puglia, che comunque aveva gia' formato tutori prima della legge. E' evidente che le linee guide danno un indirizzo e che le realta' regionali si uniformano con il tempo. Va considerato come un work in progress: l'importante e' raggiungere l'obiettivo, che poi e' quello contenuto nella Legge 47 del 2017".
Nella maggior parte delle Regioni si sono realizzate piu' edizioni dei corsi, altre hanno pubblicato i bandi e sono in procinto di avviare i moduli formativi, poche sono indietro e non hanno aperto i bandi. "Tuttavia - prosegue la garante Albano - nel complesso le candidature sono state tante, basti pensare che finora oltre 3500 persone hanno inviato la domanda. Punte di domande si sono registrate in Piemonte, Lazio e Lombardia. E' indubbiamente un numero positivo, tenuto conto che a seguito del decreto legislativo n. 220/2017 e' stata ampliata la possibilita' di avere un tutore per un massimo di tre minori. E' fondamentale distinguere tra gli aspiranti tutori volontari dei Msna e coloro che poi convintamente chiedono di essere iscritti negli elenchi. In accordo con tutti i Garanti regionali, intendiamo verificare l'effettiva disponibilita' dei candidati formati a ricoprire questo ruolo prima che siano nominati dai tribunali per i minorenni. La fase di monitoraggio delle nomine - che su scala nazionale partira' dal prossimo 3 marzo - sara' essenziale. La vera sfida e' la riuscita della rete di cittadinanza attiva: il tutore non deve restare isolato, ma deve essere inserito in un contesto sinergico per collaborare con i servizi sociali e le strutture di accoglienza di riferimento, sempre nell'interesse superiore dei minori".
(Red/ Dire)