Contrasto a poverta' educativa per 160 famiglie con bambini
PROGETTO realizzato a Bologna, Firenze, Parma, Livorno, Foggia e Monopoli
(DIRE/REDATTORE SOCIALE - Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 25 mag. - Accesso a costo zero a servizi educativi 0-6 anni, offerta di servizi socio-sanitari e di accompagnamento al lavoro, sostegno alla genitorialita' e al benessere psico-fisico dei bambini. E' quanto prevede "Ali per il futuro", il progetto promosso dalla cooperativa sociale Societa' Dolce in partnership con diversi soggetti sul territorio nazionale (cooperative, universita', enti di ricerca e di formazione, associazioni e agenzie per il lavoro) per contrastare la poverta' educativa minorile attraverso la costruzione di un percorso familiare personalizzato per le famiglie con minori che vivono in situazioni di poverta' e a rischio di svantaggio sociale. "Il primo obiettivo e' fare in modo che le difficolta' dei genitori non si trasferiscano sui figli - ha detto Pietro Segata, presidente cooperativa Societa' Dolce - Il rischio infatti e' che le difficolta' si traducano in mancate opportunita' per le future generazioni". Il progetto e' uno dei 14 selezionati a livello nazionale all'interno del bando Prima infanzia dell'impresa sociale Con i bambini, beneficia di un finanziamento di 2,5 milioni di euro e sara' realizzato nelle aree metropolitane di Bologna e Firenze, a Parma, Livorno, in Valle d'Aosta, Foggia e Monopoli. "La poverta' educativa e' la privazione della possibilita' di aspirare a un futuro migliore, il nostro interesse e' invertire la rotta", ha detto Caterina Segata, responsabile del progetto per la cooperativa Societa' Dolce. Il progetto dura 4 anni e vuole coinvolgere 160 nuclei familiari (80 per biennio) con bambini da 0 a 3 anni o da 3 a 6 anni. C'e' tempo fino al 30 giugno per presentare domanda attraverso il sito dedicato.
Il progetto prevede la sottoscrizione di un patto da parte della famiglia con una figura di accompagnamento, un case manager che seguira' il nucleo per i 2 anni. "Sono due gli obiettivi - precisa Caterina Segata -: il benessere psico-fisico del minore e il reinserimento lavorativo per uno dei genitori". Alle famiglie selezionate sara' offerto un servizio educativo gratuito (nido o scuola infanzia) per i 2 anni e nel caso in cui il bambino frequenti gia' un nido o una scuola dell'infanzia sono previsti servizi di conciliazione come l'orario pomeridiano o l'estivo.
Sono inoltre previste occasioni sportive e culturali per i minori. Per i genitori il progetto offre laboratori di socializzazione con altri genitori e l'orientamento lavorativo. Per accedere al progetto e' necessario avere un Isee inferiore a 15 mila euro (sono previsti punteggi ulteriori in caso di nucleo monogenitoriale, genitori molto giovani, piu' figli, presenza di persone disabili o non autosufficienti, genitori disoccupati o inoccupati) e non usufruire di altri aiuti. "Vogliamo ridare dignita' lavorativa a persone che fanno fatica a ricostruirla o a fare una pianificazione famigliare - ha detto Renzo Colucci dell'ente di formazione Seneca - Stiamo parlando di persone che hanno lavori precari, lavorano in nero, sono disoccupati oppure sono talmente sfiduciati da non cercare piu' lavoro". Obiettivo del progetto e' aiutarli a costruire un bilancio delle proprie competenze e a usufruire delle risorse messe a disposizione sul territorio.
"Questo e' un progetto importante perche' sta dentro il ragionamento che, come Comune, stiamo facendo ovvero quello di integrare le politiche per contrastare quel fenomeno relativamente nuovo per le societa' occidentali che e' l'impoverimento del ceto medio - ha detto Giuliano Barigazzi, assessore a Welfare e Sanita' del Comune di Bologna - C'e' la necessita' di riorganizzare il welfare per andare a intercettare quella fascia che non riceve servizi ma che si trova in condizioni di poverta' educativa, relazionale ed economica. Si tratta di circa 64 mila persone a Bologna e 140 mila nell'area metropolitana".
(Red/ Dire)
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