Roma, 18 mag. - Il centro di Coordinamento nazionale per il supporto ai casi di cyberbullismo scolastico ha preso in carico oltre 200 ragazzi, tra vittime e aggressori. In sei mesi 4 casi gravi gestiti.
Interventi di prevenzione e sensibilizzazione in oltre 40 istituti scolastici (scuole secondarie di primo e secondo grado) in tutta Italia, oltre 11mila studenti coinvolti, 1200 docenti referenti per il cyberbullismo formati in collaborazione con gli uffici scolastici regionali e 1300 ore di laboratori educativi. Questi i numeri principali del primo semestre di attivita' di CoNaCy, il centro nazionale di Coordinamento Nazionale a supporto dei casi di Cyberbullismo scolastico voluto dal Miur.
"Ho avuto il piacere e l'onore di partecipare, a novembre, all'inaugurazione del centro CoNaCy, nato grazie al Protocollo d'intesa sottoscritto tra il Miur e la Casa Pediatrica dell'ASST Fatebenfratelli Sacco di Milano per costituire la prima Rete nazionale di supporto in materia di cyberbullismo e per le patologie web-correlate, rispondendo al bisogno di ascolto e alla domanda di intervento in una logica di prossimita'". La Ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, commenta cosi' i primi dati ufficiali del nuovo soggetto. "A distanza di mesi, visti risultati positivi raggiunti dal CoNaCy nel recupero delle vittime e dei bulli stessi, ritengo fondamentale continuare a supportare strutture come queste, favorendone la nascita anche in altre regioni italiane, attraverso la costituzione di poli di prossimita' per l'attivazione di servizi al contrasto del cyberbullismo, con particolare attenzione alle specifiche del territorio di riferimento", continua la Ministra. " Dall'istituzione di CoNaCy, presso la Casa Pediatrica abbiamo preso in carico oltre 200 minori, coinvolti direttamente e non in episodi di bullismo e cyberbullismo - riporta il responsabile Luca Bernardo - mentre la nostra equipe specialistica e' intervenuta in 4 situazioni altamente critiche, alcune delle quali segnalate dai referenti territorali delle regioni centrali e del Mezzogiorno". In questa prima annualita' scolastica un comitato di accademici e ricercatori ha tradotto la metodologia introdotta con successo dal Professor Bernardo a Milano in modello di intervento da applicare in tutte le regioni d'Italia, che consentira' di mettere in rete ogni istituto con il CoNaCy, grazie al coinvolgimento degli USR, gli uffici scolastici regionali. "Ogni ufficio scolastico mettera' a disposizione della propria comunita' un polo socio sanitario, che applichera' lo stesso metodo, con gli stessi indicatori adottati da 10 anni da Milano, dove dal 2008 insiste il primo Centro Italiano sul disagio di bambini e adolescenti. Una Eccellenza del servizio pubblico italiano, in grado di monitorare il deputato web, di fare sistema con le forze dell'ordine, con le procure minorili e il territorio.
"Ritengo che il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo sia possibile non solo attraverso il rafforzamento dell'alleanza educativa con la famiglie, ma anche tramite azioni di collaborazione efficace - conclude la Ministra Fedeli - con enti e istituzioni capaci di intercettare e prevenire il disagio emotivo delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi".
La recente escalation dei casi riportati nelle ultime settime ha visto CoNaCy particolarmente attivo. "Sono stati coinvolti 19 educatori e pedagogisti, 5 psicologi, 2 avvocati e diversi rappresentanti delle forze dell'ordine - riporta il referente operativo del Centro, Ivano Zoppi - mentre a breve sara' lanciata una campagna di sensibilizzazione che coinvolgera' gli oltre mille oratori delle Diocesi di Milano e Perugia".
(Red/ Dire)