Andria (presidente): In Italia c'e' scarsita' di addetti e risorse
Roma, 11 mag. - La Societa' italiana di ricerca pediatrica (Sirp) e' attenta al reclutamento di giovani specialisti verso una carriera di ricerca scientifica nell'ambito delle attivita' cliniche che devono svolgere. "Qualunque miglioramento nella qualita' dell'assistenza deve partire dalla presenza di una ricerca clinica efficiente: pubblicazioni scientifiche di ricerche originali, partecipazioni o coordinamento di sperimentazioni cliniche dei nuovi farmaci e inserimento nel circuito internazionale della comunita' scientifica piu' ampia". Lo afferma Generoso Andria, professore emerito di Pediatria dell'Universita' Federico II di Napoli e presidente della Societa' italiana di ricerca pediatrica, intervistato dalla DIRE.
"I pediatri, o i clinici in genere, hanno bisogno di coordinare le ricerche, avere un ruolo ed essere formati per questo. Non si puo' delegare tutto agli altri specialisti, come i biotecnologi o i biologi, che svolgono un ruolo fondamentale per la ricerca di base o applicata. Il clinico ha un punto di vista sicuramente diverso- sottolinea lo studioso- che puo' servire per migliorare anche i risultati di queste ricerche. Purtroppo, abbiamo verificato che l'attrattivita' per i giovani specialisti verso le carriere di ricerca e' sempre minore in Italia, ma non solo. In tutto il mondo c'e' un grido di allarme per il reclutamento di medici (physician scientist) che si dedicano anche alla ricerca clinica".
Negli altri paesi qualcosa si fa. "Negli Stati Uniti ci sono possibilita' di carriera e il finanziamento di Grant per condurre ricerche che in Italia, forse, sono carenti. Tutto sommato- precisa Andria- c'e' l'impressione che i prodotti di ricerca nel campo della pediatria, e piu' in generale, non sono cosi' scadenti o scarsi come si potrebbe immaginare, considerata la scarsita' degli addetti alla ricerca e delle risorse".
In un editoriale pubblicato su Nature lo scorso febbraio "e' evidente questo paradosso tra la diminuzione delle risorse per la ricerca in Italia e l'aumento progressivo, dal 2008 al 2016, delle pubblicazioni, non solo in campo pediatrico, sulle migliori riviste. C'e' bisogno di aprire una riflessione a meno che non si pensi a un lavoro sommerso per gli addetti alla ricerca precari- conclude il presidente della Sirp- che non figurano nelle statistiche ufficiali".
(Rac/ Dire)