La psicologa: Con uso prolungato problemi nel linguaggio e apprendimento
Roma, 4 mag. - "I dispositivi mobili o la TV possono essere strumenti dalle enormi potenzialita' didattiche, ma rivelarsi anche estremamente negativi per la crescita del bambino. Alcuni genitori ritengono che far utilizzare ai bambini dispositivi mobili o far guardare la TV per piu' ore al giorno sia assolutamente positivo ed educativo per il proprio figlio". A parlarne nell'articolo 'Smartphone, tablet e sviluppo cognitivo nel bambino: aiuto o ostacolo?' (pubblicato nella rivista 'Pediatria' della Societa' italiana di pediatria) e' Deny Menghini, psicologa e psicoterapeuta dell'Unita' Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'.
"Un'indagine telefonica negli Stati Uniti ha dimostrato che 29 genitori su 1.000 permettono ai bambini al di sotto dei 2 anni di vedere la TV perche' ritengono che sviluppi le abilita' cognitive. Altri genitori ammettono di non limitare l'utilizzo dei dispositivi e della TV per evitare conflitti a casa e discussioni coi propri figli, per distrarli, per poter svolgere i lavori domestici o per occuparli mentre mangiano. Si tratta soprattutto di genitori che appartengono ad un contesto socio-educativo non elevato. Ritengono infatti meno possibile, rispetto ai genitori di classi socio-culturali piu' elevate, di poter svolgere con i bambini attivita' che non includano l'esposizione a dispositivi mobili o alla TV. Contrariamente a quanto pensano questi genitori- continua la psicoterapeuta- se i dispositivi assorbono completamente e per lunghi periodi di tempo l'attenzione del bambino, le possibilita' di osservazione, imitazione, di attivita' fisica e di interazione si riducono, cosi' come il gioco sociale con i coetanei e con gli adulti e la quantita' di attivita' di manipolazione e di esplorazione dell'ambiente. L'interazione con i coetanei e con l'adulto e' fondamentale per sviluppare abilita' sociali, come la reciprocita', l'empatia e l'autoregolazione, che si apprendono principalmente durante il gioco e il confronto con gli altri".
(Red/ Dire)