Della Fondazione Rava con Sin e Kpmg. In 10 anni 26 i bambini abbandonati
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 27 lug. - 'Ninna ho' e' un progetto nazionale contro l'abbandono neonatale nato nel 2008 dopo il tragico abbandono a Varese di un piccolo neonato ritrovato in un cassonetto. "Sembravano i guaiti di un gatto, di un piccolo cucciolo, invece era un bambino abbandonato tragicamente e salvato dagli ottimi medici della Neonatologia dell'Ospedale Del Ponte di Varese". Lo racconta alla Dire Maria vittoria Rava, presidente della fondazione Francesca Rava.
La fondazione e' intervenuta a livello nazionale insieme alla Societa' italiana di neonatologia (Sin) e al network Kpmg, accogliendo il suggerimento dei medici, per "diffondere e sensibilizzare la popolazione sull'esistenza di una legge che risale al 2000 e che da' la possibilita' a tutte le donne di qualunque nazionalita', con o senza documenti, di partorire in modo anonimo e gratuito in ospedale. Questa legge permette di assisterle, salvare loro stesse da parti svolti a casa in anonimato e in situazioni non tutelate, e il proprio neonato affidandolo alle procedure dell'adozione nazionale. Abbiamo iniziato- continua la presidente- dotando alcuni ospedali italiani di culle termiche, la vecchia ruota degli esposti. La nuova culla termica e' collegata con i reparti di Neonatologia e da' alle donne un punto di riferimento dove lasciare il proprio bambino in condizioni sicure".
Il progetto ha come obiettivo la diffusione della conoscenza di questa legge attraverso metodi non convenzionali. "Il nostro target sono quelle donne che non acquistano i giornali, non avendone la possibilita', cosi' abbiamo diffuso nei consultori leaflet in 5 lingue, anche sui mezzi di trasporto come la metro, l'autobus, in tutte quelle situazioni di strada dove le donne possono accedere".
Al momento "26 i bambini abbandonati in situazioni drammatiche dal 2008, ma sono solo la punta di un iceberg. Di questi circa 5 o 6 sono stati abbandonati nelle culle termiche, in particolare una bambina a Firenze. I primari che collaborano con noi si commuovono ogni volta perche' queste donne- conclude- sono disperate".
Sul sito www.ninnaho.org e' possibile reperire tutto il materiale.
(Red/ Dire)