In alcuni Stati africani 10% non arriva a 5 anni. Salute e' motore sviluppo
(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 22 giu. - "La meta' dei bambini nel mondo non e' vaccinata e in quei paesi si vede l'effetto della mancanza di acqua pulita. In alcuni stati africani 1 bambino su 10 non raggiunge i 5 anni e tantissime donne muoiono di parto. Ci sono delle disuguaglianze molto importanti e bisogna fare qualcosa". A dirlo e' Stefano Vella, direttore del Centro per la Salute globale dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss), intervenendo al 74esimo congresso della Societa' italiana di pediatria (Sip) che si e' tenuto a Roma.
"Abbiamo a disposizione i 'Sustainable Developement Goals'- continua Vella- che sono la speranza di un mondo migliore. Non e' detto che adesso si realizzino tutti, ma e' un obiettivo importante". E restando in tema di obbiettivi, Vella aggiunge: "La Salute non e' considerata essenziale da tutti i poteri forti del mondo. I governanti sono spesso distratti da altri problemi internazionali e non considerano che la Salute e' invece un grande motore di sviluppo. Un paese che non ha salute non si sviluppa. Prima si pensava che lo sviluppo portasse la salute alle persone e invece e' il contrario: la salute e' un motore di sviluppo. Se non abbiamo una popolazione sana- spiega il direttore- non avremo bambini che crescono e non avremo cura di quei primi anni di vita essenziali per renderli uomini attivi".
Si assiste cosi' "in tanti paesi a una mancanza di accesso alle cure e non ci sono i farmaci essenziali, compresi quelli pediatrici. Mi sono occupato molto di Aids- ricorda il direttore del Centro per la Salute globale dell'Iss- e anche il Papa poco fa ha convocato una riunione per stimolare le industrie a sviluppare quelle formulazioni pediatriche che ancora non ci sono. È un'area chiaramente un po' orfana".
È necessario, secondo Vella, considerare la salute come un bene pubblico" e puntare "sull'accesso alle cure. Dobbiamo cercare di portarla a tutti. In un mondo globale e interconnesso non possiamo pensare solo alla salute del nostro paese, che pure si vanta di avere un sistema sanitario straordinario e universale", conclude.
(Red/ Dire)