(DIRE-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 15 giu. - "La formula e' vincente, tutti i corsi sono stati ricchi di interventi e di partecipazione. È motivo di grandissima soddisfazione, a riprova del fatto che decidere di fare dei corsi a inizio congresso e' sicuramente una cosa molto positiva". Con orgoglio Alberto Villani, presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), presenta alla Dire la prima giornata del congresso nazionale, che si e' aperto martedi' 12 giugno.
Gia' nella prima giornata programma molto fitto di corsi di formazione su tantissime tematiche differenti. Si spazia dalle apnee ostruttive nel sonno agli abusi e ai maltrattamenti, dalla rianimazione neonatale all'insufficienza respiratoria, dal bambino viaggiatore alla dermatologia pediatrica e a tanto altro ancora. "Non a caso si chiama congresso italiano di pediatria- continua Villani- perche' vede rappresentate tutte le realta' pediatriche. Abbiamo un panorama molto ampio a livello regionale, di fascia d'eta' e professionale, e questo ci riempie davvero di gioia".
Da Roma parte anche un segnale importante: "La pediatria italiana e' molto viva e questa e' una grossa garanzia di entusiasmo e di futuro per l'assistenza pediatrica in Italia", aggiunge il presidente della Sip.
Fino a sabato si affronteranno tante tematiche ed alcune rappresentano una vera e propria urgenze: "Ci sara' una tavola rotonda sulle emergenze psichiatriche, parleremo del disagio comportamentale e affronteremo tutti i temi della pediatria: dalla bioetica ai problemi chirurgici, a quelli oculistici e dermatologici. Un panorama a 360 gradi- precisa Villani- perche' la pediatria e' l'ultima branca della medicina olistica che interessa l'individuo nel suo insieme. Non esiste lo specialista di branca ma il pediatra, ossia colui che ha cura del bambino. La pediatria negli ultimi anni ha fatto un grosso passo in avanti- conclude- e' la scienza dalla nascita e per tutta la vita, perche' cio' che viene fatto nei primissimi anni di vita e' determinante per la vita di ognuno di noi anche in eta' adulta avanzata".
(Red/ Dire)