Allattamento, Ibfan: Allerta Italia, e' in fascia gialla
Con punteggio di 73 su 150. "Troppi indicatori tinti di rosso"
Roma, 1 giu. - Finalmente anche l'Italia ha aderito ieri, nel palazzo delle Nazioni di Ginevra, alla World Breastfeeding Trends Initiative (WBTI), che ha come obiettivo prioritario la protezione dell'allattamento. Si tratta di un'iniziativa creata nel 2005 dal Breastfeeding Promotion Network of India, il braccio indiano dell'International Baby Food action network (Ibfan), la rete globale costituita da quasi 200 associazioni, tra le quali Ibfan Italia.
L'obiettivo della WBTI e' verificare a che punto sia la messa in pratica della Strategia Globale per l'Alimentazione dei Lattanti e dei Bambini, approvata da OMS e Unicef nel 2002, e monitorarne i progressi a livello nazionale. Al momento 94 nazioni del mondo hanno consegnato il rapporto. Per l'Europa sono: Armenia, Belgio, Bosnia Erzegovina, Croazia, Francia, Georgia, Inghilterra, Lituania, Macedonia, Moldova, Portogallo, Spagna, Turchia e Ucraina. Per mettere a confronto i diversi Paesi del mondo sui vari temi della Strategia Globale e' stato sviluppato un sistema che assegna un punteggio e inserisce i Paesi aderenti in 4 categorie colorate (rosso, giallo, blu e verde).
Il rapporto per l'Italia, elaborato da Ibfan Italia, con l'aiuto e il consenso di altre associazioni che si occupano di allattamento, e' disponibile per ora solo in inglese (http://worldbreastfeedingtrends.org/GenerateReports/report/WBTi-I taly-2018.pdf). Il punteggio medio assegnato all'Italia e' 73 su 150, "un valore che piazza il nostro Paese nella fascia gialla, a indicare che e' necessario prestare ancora molta attenzione all'allattamento. Mancando due punti al punteggio medio, 75, possiamo dire che il bicchiere e' mezzo pieno- spiegano gli esponenti di Ibfan Italia- ma piu' tendente al mezzo vuoto (per passare alla fascia superiore, quella blu di valutazione 'sufficiente'), avremmo dovuto raggiungere almeno un punteggio di 91). Troppi gli indicatori tinti di rosso, solo due blu e nessuna sezione in cui si illumini il verde". Molti gli aspetti sufficienti. "Nei campi della protezione della madre lavoratrice che allatta e in quello del sostegno informativo l'Italia si aggiudica 8 punti su 10; 6 punti su 10 per l'Iniziativa Ospedali Amici dei Bambini, cui si e' aggiunta da qualche anno l'iniziativa Comunita' Amiche dei Bambini (riunite sotto la sigla 'Insieme per l'allattamento')", prosegue il comunicato di Ibfan Italia. Non mancano pero' gli aspetti negativi: "5/10 (insufficiente) va al sistema di sostegno alle mamme che allattano; un altro 5 per lo scarso sostegno sul territorio per gravidanza, parto e allattamento, per i percorsi prenatali insufficienti, per i protocolli non basati su evidenze scientifiche applicati ancora durante i parti, e il sostegno dopo il parto lascia a desiderare in molte situazioni; 5 anche al sistema di monitoraggio e valutazione. Addirittura 2 e' il 'voto' italiano per le politiche, i programmi e il coordinamento nazionali- spiegano gli esponenti di Ibfan Italia- anche perche' il Tavolo Tecnico sull'Allattamento del ministero della Salute - pur svolgendo un'azione importante - non adempie alle funzioni previste dalla Strategia Globale di OMS e Unicef per un Comitato Nazionale sull'Allattamento". Il punteggio scende infine "gravemente a 1 per gli interventi in caso di emergenze: in occasione di disastri naturali, (ad esempio i non rari terremoti), non vi e' traccia di sostegno all'allattamento, nemmeno all'interno del peraltro lodevole impegno della Protezione Civile". Non c'e' quindi da "stupirsi se gli indicatori di allattamento nel nostro Paese sono quel che sono. La situazione generale e' bruttina", aggiunge il comunicato di Ibfan Italia. "Un'indagine Istat del 2013 stima che solo il 36% delle donne attacchi il bambino al seno entro un'ora dalla nascita; che l'allattamento esclusivo nei bambini tra 0 e 6 mesi si attesti ad un ottimistico 42,7%; che la durata media dell'allattamento (non esclusivo) sia 8,3 mesi; e che l'alimentazione complementare tra i 6 e gli 8 mesi raggiunga il 73%. Con l'aggravante che queste medie nazionali nascondono forti disuguaglianze territoriali a sfavore del Sud, e sociali, con tassi e durate di allattamento inferiori tra le donne con livelli di istruzione piu' bassi. Anche questi indicatori di risultato piazzano l'Italia nella categoria gialla (la piu' bassa), con un punteggio di 21 su un totale possibile di 50". Il rapporto WBTI identifica per ogni sezione le lacune da colmare e suggerisce per ognuna di queste lacune degli interventi possibili, "per molti dei quali l'ostacolo maggiore sembra essere la mancanza di volonta' politica, che si ostina a non adeguare la legislazione al Codice Internazionale OMS". In altri casi, "gli interventi avrebbero bisogno di risorse, a cominciare dai soldi".
Per capire meglio che somme sarebbero necessarie per passare dalla zona gialla a quella verde, o almeno a quella blu, "Ibfan Italia diffondera' entro la fine del 2018 la World Breastfeeding Costing Initiative (WBCI), uno strumento che permette a politici ed amministratori di sapere quanto costi mettere in atto le politiche e gli interventi raccomandati- conclude- per migliorare tassi e durata dell'allattamento".
(Red/ Dire)
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