Francesco parla a Corpo Diplomatico: Monito su esigenze profitto
Roma, 12 gen. - "Non vi e' pace ne' sviluppo se l'uomo e' privato della possibilita' di contribuire personalmente tramite la propria opera all'edificazione del bene comune". Con queste parole il Papa, nella parte finale del discorso al Corpo diplomatico, nei giorni scorsi si e' soffermato sull'importanza del diritto al lavoro.
"Rincresce constatare come il lavoro sia in molte parti del mondo un bene scarsamente disponibile", il grido d'allarme: "Poche sono talvolta le opportunita', specialmente per i giovani, di trovare lavoro. Spesso e' facile perderlo non solo a causa delle conseguenze dell'alternarsi dei cicli economici, ma anche per il progressivo ricorso a tecnologie e macchinari sempre piu' perfetti e precisi in grado di sostituire l'uomo. E se da un lato si constata un'iniqua distribuzione delle opportunita' di lavoro, dall'altro si rileva la tendenza a pretendere da chi lavora ritmi sempre piu' pressanti".
"Le esigenze del profitto, dettate della globalizzazione - la denuncia di Francesco - hanno portato ad una progressiva riduzione dei tempi e dei giorni di riposo, con il risultato che si e' persa una dimensione fondamentale della vita - quella del riposo - che serve a rigenerare la persona non solo fisicamente, ma anche spiritualmente".
Per il Papa, inoltre, "sono motivo di particolare preoccupazione i dati pubblicati recentemente dall'Organizzazione Mondiale del Lavoro circa l'incremento del numero dei bambini impiegati in attivita' lavorative e delle vittime delle nuove forme di schiavitu'. La piaga del lavoro minorile continua a compromettere seriamente lo sviluppo psico-fisico dei fanciulli, privandoli delle gioie dell'infanzia, mietendo vittime innocenti". "Non si puo' pensare di progettare un futuro migliore, ne' auspicare di costruire societa' piu' inclusive, se si continuano a mantenere modelli economici orientati al mero profitto e allo sfruttamento dei piu' deboli, come i bambini", il monito di Francesco: "Eliminare le cause strutturali di tale piaga dovrebbe essere una priorita' di governi e organizzazioni internazionali, chiamati ad intensificare gli sforzi per adottare strategie integrate e politiche coordinate finalizzate a far cessare il lavoro minorile in tutte le sue forme".
Un posto eminente tra i diritti, infine, spetta alla "liberta' di pensiero, di coscienza e di religione, che include la liberta' di cambiare religione". Spesso, invece, il diritto alla liberta' di religione e' "disatteso", e la religione diviene "l'occasione per giustificare ideologicamente nuove forme di estremismo o un pretesto per l'emarginazione sociale, se non addirittura per forme di persecuzione dei credenti".
(Red/ Dire)