Unica cosa che educa e' esempio di come noi adulti stiamo al mondo
Roma, 23 feb. - "Duecentocinquanta scuole, 4.000 questionari, 400 sportelli e 10 anni di attivita'. Un quadro solido e non occasionale quello offerto dagli sportelli di ascolto dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), che ringrazio per averci aiutato a riflettere su delle questioni sensibili". Prende cos' la parola Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega alla Scuola, in occasione della presentazione del libro 'Pensare adolescente. Un setting dinamico per l'ascolto a scuola', presentato questa mattina a Roma, nell'agenzia di Stampa Dire.
"Il tema delle dipendenza e di come affrancarsi da esse e' un argomento che non riguarda solo l'uso delle sostanze- avverte Smeriglio- ma il modo stesso di stare al mondo. Il lavoro dell'IdO e' svolto all'interno di una relazione di ascolto e di presa in carico del minore, e' una prestazione che lavora sulla maieutica, sull'emersione del se' e per questo molto importante".
La creativita' e' la "chiave decisiva per l'espressione della personalita' che l'adolescente sta ancora ricercando. Il problema piu grande- continua il vicepresidente della Regione Lazio- e' l'ossessione della prestazione, e ancora piu' grande il tema della dimensione del consumo che non riguarda solo l'adolescente, dal momento che oggi si rimane giovani fino a 70 anni con padri ultra competitivi".
Un altro argomento che sta a cuore a Smeriglio e' l'educazione all'affettivita': "L'affettivita' non e' innata, ma va alimentata. Bisogna costruire un meccanismo di educazione all'affettivita'. Penso alla prestazione e quindi a temi delicati come l'approccio alla sessualita', che se distacchiamo dall'affettivita' diventa altro. Cosi' come la rabbia e il rancore presente trasversalmente in tutta la societa'- sottolinea- e che si riversa spesso nei Social. Adesso Facebook e' un luogo abitato da vecchi, ci si educa al 'pollice verso' in un mondo in cui diventiamo spettatori giudicanti delle vite altrui. È questo il meccanismo che, negli 10 anni, ha provocato una mutazione antropologica delle relazioni non in presenza, che riguarda tutti noi".
Il vicepresidente della Regione Lazio punta sull'educazione: "L'unica cosa che educa e' l'esempio di come noi adulti stiamo al mondo. Se la madre, il padre, il docente sta sui Social e da' il peggio di se', diventera' complicato bacchettare l'adolescente che tende per sua natura a rompere gli schemi. Un'energia che non va annientata, perche' e' proprio dalla mancanza di aspettative che si generano i mostri".
In fondo, secondo Smeriglio, la chiave di volta e' "appassionare le nuove generazioni, cercare la connessione emotiva, il punto di accesso al cuore. È quello che vediamo quando portiamo gli studenti ad Auschwitz e a Birkenau. Li vediamo ascoltare i racconti dei sopravvissuti e cambiare, crescere. Al centro dobbiamo mettere uno spazio di riconoscimento della complessita', perche' la rabbia e il rancore si nutrono del capro espiatorio, una dinamica sociale che incide a livello psicologico. Sono contento di essere entrato in contatto con il lavoro degli sportelli di ascolto dell'IdO e credo che ci debba essere una rete tra le diverse agenzie ed istituzioni, compreso gli sportelli, per costruire dei percorsi comuni. Non C'e' una mossa magica- conclude- ma solo un percorso che ci porti tutti insieme a fare un passo in avanti".
(Red/ Dire)