Roma, 23 feb. - Sono entrambe uscite da scuola, le ex dirigenti scolastiche Paola Bisegna e Silvana Gatti, ma sono anche testimoni dei dieci anni di lavoro degli sportelli di ascolto dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) negli istituti romani. "Sportelli di ascolto e presidi medici nelle scuole rappresentano una forma di tutela del diritto allo studio e contro la dispersione scolastica. Non sono i corsi che servono agli studenti, ma l'avere le menti libere e aperte", afferma Bisegna nel corso della presentazione del libro 'Pensare adolescente'.
"Il gioco e' essere creativi e riconoscere la creativita' con una forte attenzione all'educazione alla salute. All'epoca si parlava del problema delle droghe, oggi e' quasi uno dei temi minori. Le dipendenze di oggi- continua la ex dirigente scolastica, Paola Bisegna- non sono piu paragonabili a quelle di allora. Spesso chiedo ai genitori: 'Sa quanto dorme suo figlio?' Lo domando perche' e' molto diffusa la dipendenza da internet.
Prima il lavoro di educazione alla salute veniva svolto dalla Asl con una certa infrequenza, l'Ido ci ha invece offerto un aiuto costante, continuando a venire nella mia scuola anche gratuitamente".
I professori devono affrontare delle situazioni per le quali non sono sempre preparati. "Non siamo preparati come genitori, e come professori ci interroghiamo soprattutto sull'aspetto cognitivo delle difficolta' e non emotivo. Sono convinta- ribadisce Bisegna- che ognuno debba fare il proprio mestiere.
Anche quello del professore e' un lavoro di cura ed e' molto difficile, se oggi quando uno studente arriva a casa con una nota il genitore sgrida il docente. La scuola e' cambiata, il mondo e' cambiato. Il problema della nostra societa' e' trovare il modo di educare questa generazione maltrattata da chi dice che non esiste il futuro- conclude- loro sanno invece creare cose eccezionali, devono solo imparare le soft skills".
Una collaborazione decennale anche quella dell'IdO con Silvana Gatti, ex dirigente scolastico. "Un'esperienza che si e' evoluta e adattata alle esigenze e alle difficolta' e specificita' dei ragazzi dai 6 ai 14 anni. Problematiche- continua Gatti- che si stanno spostando sempre piu' in basso, verso i piu' piccoli". In questo contesto, il servizio offerto dallo sportello di ascolto "colma le mancanze e le disattenzioni della famiglia e della scuola, agenzie ormai disorientate nei confronti delle problematiche attuali".
Educare per Gatti vuol dire "educere", tirare fuori le grandi possibilita' e competenze che i ragazzi hanno. "L'ascolto deve essere empatico e non giudicante, e l'IdO lo mette in poratica con i ragazzi e i genitori, quei genitori non adulti che ancora cercano la loro posizione nel mondo. Alle istituzioni- conclude- chiediamo di farsi carico anche di queste problematiche".
(Red/ Dire)