A Milano 21.000 bimbi in difficolta', progetto da 20 mln
Qu-bi, piano sposato da fondazioni prevede altri 4,2 in 3 anni
(DIRE/Redattore Sociale-Notiziario settimanale Minori e Pediatria) Roma, 21 dic. - Oltre 21.000 minori in poverta' nella citta' piu' ricca d'Italia che, nei giorni scorsi, e' stata indicata dall'annuale classifica del Sole 24 Ore come la provincia della penisola dove si vive meglio. Ora sul piatto ci sono 20,8 milioni di euro a cui se ne dovranno aggiungere altri 4,2 nei prossimi tre anni, per provare a togliere questi ragazzi da situazioni croniche di indigenza. Dall'1 gennaio 2019 saranno 4,6 i milioni di euro gia' impegnati - 200.000 euro per ognuno dei 25 quartieri milanesi selezionati, escluso Lambrate a cui ne vanno 198.000 - da destinare a progetti d'inclusione sociale nelle diverse zone della citta': si va dal dopo scuola, ai corsi di lingua italiana, passando per attivita' sportive, feste, collaborazione con i pediatri di quartiere, creazione di "osservatori popolari" con spazi di parola per bambini e ragazzi. Queste alcune delle ricette. Si ipotizzano a regime 59.860 persone che beneficeranno dei progetti, fra adulti e ragazzi. E' questo il cuore di Qu-Bi', programma triennale di contrasto alla poverta' di famiglie con minori nel capoluogo lombardo su cui amministrazione pubblica e terzo settore scommettono molto da mesi. E' stato voluto e finanziato dalle fondazioni Cariplo, Vismara, Fiera, Invernizzi e da Intesa San Paolo con la collaborazione del Comune di Milano.
Sono 23 i progetti realizzati da 23 reti cittadine su 25 quartieri e selezionati nell'ambito di "Al bando la poverta'". Sono 557 le piccole organizzazioni territoriali coinvolte fra associazioni, cooperative, parrocchie, gruppi di volontari. Ecco i primi numeri presentati oggi allo Spazio Oberdan di via Vittorio Veneto, in porta Venezia. Una presentazione generale pur senza ancora fornire specifiche e dettagli su quali saranno nel concreto i progetti finanziati nei vari quartieri e chi li mettera' in atto. "QuBi' significa 'Quanto Basta' e vuole essere un patto della citta' di Milano contro la poverta' infantile- dice Monica Villa, vice direttore dell'Area Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo, capofila del progetto - : La citta' piu' avanzata del nostro Paese ha 21.000 minori in condizioni di poverta', uno ogni dieci". Una poverta' che Villa definisce "multidimensionale" fatta "non solo di carenze economiche ma anche mancanza di opportunita'". Un problema "delle istituzioni, del terzo settore ma anche di tutti i cittadini milanesi" che saranno chiamati a raccolta nei prossimi mesi per micro-donazioni volte a finanziare i singoli progetti territoriali e colmare quel gap di 4,2 milioni di euro che mancano per raggiungere l'obiettivo finale.
Il programma Qubi', nato nel maggio 2018, ha mosso i primi passi sul tema dei dati. Per giungere a un livello di comprensione piu' profondo della poverta' in citta', cercando di smarcarsi dalla sola fotografia fatta dall'Istat che, focalizzata su macro-aree, non riesce a dare una piena rappresentazione della marginalita' nel singolo agglomerato urbano. Questo perche' "per costruire politiche di intervento servono dati localizzati e piu' assi di lavoro: certamente risposte sui bisogni primari come il cibo- prosegue Monica Villa- ma sopratutto percorsi di accompagnamento delle famiglie realizzati dal pubblico e dal privato sociale per permettere loro di uscire definitivamente da situazioni di indigenza". Sui numeri la prima collaborazione e' stata quella con il Comune e gli assistenti sociali di zona, per ricostruire cifre e numeri relativi alla distribuzione delle risorse pubbliche e ai trasferimenti di reddito alle famiglie bisognose. Sono state incrociate 21 misure gia' oggi esistenti - a partire dal reddito di inclusione, la principale fra queste in attesa di sapere cosa sara' del reddito di cittadinanza promesso a livello governativo - per comprendere la distribuzione dei trasferimenti monetari. E' emerso che in citta' vengono raggiunti dai servizi 19.700 minori, cifra inferiore rispetto ai 21.000 ragazzi in situazioni di poverta', numero che emerge da elaborazioni su base Istat. "Quante famiglie non si rivolgono ai servizi?" domanda la dirigente di Cariplo.
Questo e' uno dei primi quesiti a cui dare una risposta. Manca tuttavia una lettura unitaria: "L'ambizione a fine programma e' avere un database integrato che tenga conto degli strumenti in mano alle politiche pubbliche e al privato sociale". Per esempio assieme al Banco Alimentare. Per "elaborare filiere per la raccolta del cibo in citta' in modo tale da avere a disposizione maggiore quantita' e qualita' di beni alimentari, investendo anche sulla raccolta del fresco e del cotto". Nei primi otto mesi di attivita' dentro i due Hub di raccolta del cibo- recita una nota degli enti finanziatori- sono stati raccolti 58.476 chilogrammi di eccedenze alimentari, ridistribuite in 23 strutture caritative sul territorio grazie al coinvolgimento di 16 punti vendita che hanno aderito all'iniziativa. Mentre invece con Caritas si lavora sulla "capacita' di distribuzione". E' stato aperto un emporio della solidarieta' gia' oggi attivo, in via San Vigilio 45, nel cuore del quartiere Barona, e ne verranno aperti altri tre nei prossimi anni, "per distribuire cibo lasciando pero' la capacita' di scelta all'utente". L'opposto del classico pacco-viveri, in sostanza. C'e' infine da investire negli aspetti poliedrici della poverta': mancanza di cure mediche, bassi tassi di istruzione, mancato accesso alle attivita' sportive.
(Wel/ Dire)
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