E su posture scorrette attenzione a mutate condizioni culturali
Roma, 13 apr. - "Oggi c'e' un maggiore indirizzo dei genitori verso le attivita' sportive e questo comporta un aumento della traumatologia, che nei bambini fortunatamente e' minore. La 'fortuna' dipende dal fatto che, a volte, queste fratture hanno bisogno di un modesto impegno da parte nostra, perche' lasciamo che la natura ripari da sola". Lo ha spiegato alla Dire Gaetano Pagnotta, medico chirurgo specializzato in Ortopedia e Ortopedia Pediatrica dell'Ospedale Bambino Gesu' e past president della Societa' italiana di ortopedia e traumatologia pediatrica (Sitop).
Nella traumatologia esiste una differenza tra adulti e bambini: "Nell'adulto dobbiamo perseguire la riduzione anatomica di una frattura, dobbiamo riallineare l'angolazione di una frattura. Nel bambino- sottolinea l'ortopedico- ci pensa la natura stessa, con il rimodellamento, a correggere queste problematiche. Quindi un impegno senz'altro fermo, deciso, ma minimamente aggressivo".
Passando all'ortopedia, il problema posturale nei minori e' invece "legato alle mutate condizioni culturali, non solo familiari ma purtroppo anche scolastiche. Spezzo una lancia a favore degli insegnanti- continua il past president della Sitop- poiche' le posture corrette venivano insegnate a scuola. Oggi ci troviamo di fronte a fatti di cronaca drammatici, dove i genitori aggrediscono i professori in quanto hanno richiamato i bambini a un comportamento piu' consono. L'insegnante non si puo' certo piu' preoccupare di dire ai bambini state diritti. Dobbiamo riprendere noi genitori il ruolo di educatori, controllare e richiedere - aggiunge Pagnotta- il comportamento corretto quando si sta seduti o quando si guarda la tv".
È "un capitolo che si sta definendo progressivamente- fa sapere il medico alla Dire- vediamo nel nostro laboratorio molti bambini con le spalle curve che noi dobbiamo cercare di rimotivare. È difficilissimo".
A remare contro la giusta postura e' anche l'insicurezza personale. "Sia il maschietto che la femminuccia prima della puberta' tendono a chiudersi in se stessi, vanno a implodere, per cercare quasi di scomparire per la paura del confronto con gli altri. È un problema molto grande e ci deve aiutare la famiglia, visto che i poveri professori hanno ben altri problemi". Infine Pagnotta si esprime a favore del "povero girello". Se il bambino "e' pigro e ha paura di lanciarsi, il girello puo' essere utile, non e' assolutamente controindicato. Non c'e' alcuna evidenza scientifica che il girello possa fare male, anzi se il bambino e' pigro, se ha qualche problema legato a patologie varie- conclude l'ortopedico pediatrico- noi lo mettiamo sul girello per dargli sicurezza e lasciarlo andare".
(Red/ Dire)