Italia e Cuba dotati di misure a garanzia. Stati Uniti su lista nera
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 22 set. - C'e' anche l'Italia fra i 15 Paesi al mondo dotati di 3 politiche nazionali di base che aiutano a garantire ai genitori il tempo e le risorse di cui hanno bisogno per supportare un sano sviluppo del cervello dei propri bambini. Altri 32 Paesi, in cui vive 1 bambino su 8 di tutti i bambini del mondo con meno di 5 anni, non hanno nessuna di queste politiche. La fotografia e' scattata in Early Moments Matter for Every Child, nuovo rapporto Unicef presentato oggi, secondo cui due anni di istruzione prescolare gratuiti, congedo per allattamento pagato per i primi sei mesi di vita del bambino, 6 mesi di maternita' e 1 mese di paternita' retribuiti contribuiscono a gettare le basi per uno sviluppo ottimale della prima infanzia. Queste politiche aiutano i genitori a proteggere meglio i propri bambini e a garantire loro una migliore nutrizione, esperienze di gioco e di apprendimento precoce durante il primo anno cruciale di vita, quando il cervello cresce ad un ritmo senza pari nella vita.
Secondo il rapporto Cuba, Francia, Italia, Portogallo, Russia e Svezia sono tra i Paesi che garantiscono tutte e tre le politiche. Al contempo, 85 milioni di bambini sotto i 5 anni crescono in 32 Paesi in cui non e' presente nessuna delle 3 politiche. Sorprendentemente il 40% di questi bambini vive in soli due paesi: Bangladesh e Stati Uniti.
"Cosa conta di piu' per i bambini? Il cervello. Pero', non ci prendiamo cura del loro sviluppo celebrale allo stesso modo in cui ci prendiamo cura del loro corpo, soprattutto durante la prima infanzia, periodo di vita in cui secondo la scienza il cervello dei bambini e il loro futuro si sviluppano e gettano le basi molto rapidamente", ha dichiarato Anthony Lake, Direttore generale dell'Unicef. "È necessario - ha aggiunto - fare di piu' per dare ai genitori e coloro che si prendono cura dei bambini il supporto di cui hanno bisogno durante il periodo piu' importante per lo sviluppo del cervello".
Il rapporto sottolinea inoltre che milioni di bambini sotto i 5 anni passano i loro anni formativi in ambienti non sicuri e non stimolanti. Circa 75 milioni di bambini sotto i 5 anni vivono in aree colpite da conflitto, aumentando il rischio di stress tossico, che potrebbe inibire le connessioni delle cellule celebrali durante la prima infanzia. A livello globale, scarsa nutrizione, ambienti non salutari e malattie hanno contribuito all'arresto della crescita di 155 milioni di bambini sotto i 5 anni, privando i loro corpi e il loro cervello della possibilita' di svilupparsi e raggiungere il loro pieno potenziale. E ancora, un quarto di tutti i bambini tra i 2 e i 4 anni in 64 Paesi non partecipa ad attivita' fondamentali per lo sviluppo celebrale come giochi, canti e lettura. Inoltre, circa 300 milioni di bambini in tutto il mondo vivono in zone dove l'aria e' tossica. Diverse ricerche mostrano che in questo modo lo sviluppo celebrale di un bambino puo' essere danneggiato.
Dal rapporto - che riprende uno studio secondo il quale i bambini delle famiglie povere che hanno esperienze di gioco e apprendimento quando sono molto piccoli guadagnano in media il 25% in piu' da adulti rispetto a coloro non esposti agli stessi stimoli - risulta che non proteggere e non occuparsi dei bambini piu' svantaggiati con opportunita' per lo sviluppo della prima infanzia mina la potenziale crescita delle loro societa' ed economie.
"Se non investiamo adesso nei bambini e nelle famiglie piu' vulnerabili, continueremo a perpetrare i cicli intergenerazionali di svantaggio e diseguaglianza. Vita dopo vita, opportunita' mancate su opportunita' mancate, stiamo ampliando la distanza tra ricchi e poveri e minando, nel lungo periodo, la nostra forza e stabilita'", ha dichiarato Lake.
In media, i governi nel mondo spendono meno del 2% dei loro fondi per l'istruzione in programmi per la prima infanzia. Dalla ricerca emerge invece che ogni dollaro investito in programmi per il supporto dell'allattamento generano un ritorno di 35 dollari; e ogni dollaro investito nelle cure e nell'istruzione per la prima infanzia e per i bambini piu' svantaggiati puo' dare un ritorno economco fino a 17 dollari.
Il rapporto chiede ai governi e ai privati di supportare politiche nazionali di base per supportare lo sviluppo della prima infanzia, che comprendono: - Investimenti e ampliamento di servizi per lo sviluppo della prima infanzia a casa, scuola, nelle comunita' e strutture sanitarie - dando priorita' ai bambini piu' vulnerabili; - Rendere una priorita' nazionale politiche per la famiglia che comprendono: due anni di istruzione pre-primaria gratuiti, congedi parentali e per l'allattamento retribuiti; - Dare ai genitori che lavorano il tempo e le risorse necessari per supportare lo sviluppo celebrale dei bambini; - Raccogliere e disaggregare dati sullo sviluppo della prima infanzia e tracciare i progressi nel raggiungimento dei bambini e delle famiglie piu' vulnerabili.
"Politiche che supportano lo sviluppo della prima infanzia rappresentano degli investimenti fondamentali per lo sviluppo dei nostri bambini, di tutti i cittadini e della forza lavoro di domani - ha concluso Lake - letteralmente del futuro del mondo".
(Red/ Dire)