(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 27 ott. - In Italia, un ragazzo o una ragazza su due di eta' compresa tra gli 11 e i 17 anni ha subito atti di violenza o esclusione da parte dei propri coetanei, ovvero manifestazioni di bullismo. Un fenomeno purtroppo all'ordine del giorno tra i banchi di scuola, ma difficile da identificare da parte di insegnanti, ragazzi, genitori e personale scolastico. Il bullismo e' a tutti gli effetti una violazione dei diritti umani che mina l'autostima e la dignita' dei ragazzi e alla lunga puo' portare a situazioni di depressione e di ansia e a comportamenti autolesivi.
Per conoscere e prevenire gli atti di bullismo, aumentare la consapevolezza di ragazzi, insegnanti e personale scolastico su come questo si manifesti e combattere ogni forma di discriminazione e violenza, Amnesty International Italia lancia la campagna di raccolta fondi 'No al bullismo', con l'obiettivo di dare il via a un programma di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani all'interno delle scuole italiane. Dal 20 ottobre al 13 novembre sara' possibile contribuire alla campagna con un sms o chiamata da rete fissa al 45542.
La fotografia scattata dall'ultima indagine Istat del 2015 e' allarmante. In Italia piu' del 50% dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo e circa il 20% ne e' vittima assidua, cioe' subisce prepotenze piu' volte al mese. In un caso su 10, inoltre, gli abusi si ripetono con cadenza settimanale. In particolare, il 16,9% degli 11-17enni e' rimasto vittima di atti di bullismo diretto, ovvero da una relazione faccia a faccia tra la vittima e il bullo, e il 10,8% di azioni indirette, ovvero prive di contatti fisici.
Inoltre, nonostante il bullismo sia ancora considerato un fenomeno sommerso, i nostri connazionali lo percepiscono come una grave violazione dei diritti umani. Secondo un'indagine realizzata quest'anno da Doxa per Amnesty International, infatti, per gli italiani - anche per il susseguirsi di numerosi fatti di cronaca e perche' puo' esserne vittima qualunque ragazzo - il caso piu' eclatante di violazione dei diritti umani e' proprio quello del bullismo, precedendo casi di interesse internazionale come i fatti drammatici del G8 di Genova.
Ragazzi e ragazze trascorrono piu' tempo a scuola di quanto non facciano in qualsiasi altro luogo al di fuori delle loro case. Ed e' proprio tra le mura scolastiche che spesso assistono o sono vittime di forme non dichiarate o tollerate di violenza. Questa "epidemia silenziosa" si presenta sotto varie forme, da quelle piu' evidenti, come il bullismo fisico o verbale, a quelle meno conosciute come l'esclusione sociale o il cyberbullismo.
Forte il legame tra il bullismo e la discriminazione basata sul sesso, la razza, l'orientamento sessuale o altre caratteristiche uniche per l'identita' di una persona. Molto spesso, inoltre, le vittime e gli spettatori sono restii a denunciare le violenze, mentre insegnanti e genitori non sempre possiedono gli strumenti e le conoscenze adatte per riconoscerle e contrastarle.
"'No al bullismo' e' un progetto ambizioso a cui teniamo particolarmente- ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia- Il bullismo e' un fenomeno silenzioso che coinvolge ogni anno milioni di studenti. Iniziare a diffondere una cultura dei diritti umani gia' nelle scuole e' fondamentale per aumentare la consapevolezza dei ragazzi e riuscire a contrastare ogni forma di discriminazione e violenza, e dunque anche il bullismo. Il progetto pilota ha gia' fornito ottimi risultati, ma per riuscire a coinvolgere piu' ragazzi possibili e fermare sul nascere il bullismo nelle nostre scuole abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Basta un sms o una chiamata da rete fissa al 45542".
L'impegno di Amnesty International per combattere e prevenire il bullismo nelle scuole italiane ed europee e' partito gia' nel 2016, quando la principale organizzazione non governativa al mondo impegnata nella difesa dei diritti umani ha lanciato un progetto pilota con l'obiettivo di ridurre i casi di bullismo in tutti i settori della vita scolastica. All'iniziativa hanno preso parte 16 scuole in Italia, Irlanda, Polonia e Portogallo, impegnando quasi 3.000 persone tra insegnanti, studenti e genitori, coinvolti con eventi formativi, attivita' di sensibilizzazione e azioni mirate a creare partecipazione e networking. I giovani e gli insegnanti intervistati nel processo di valutazione hanno notato un cambiamento sostanziale del clima scolastico e la riduzione degli episodi di bullismo che, quando presenti, sono stati affrontati tempestivamente.
LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI 'NO AL BULLISMO"' - La campagna nasce con l'obiettivo di coinvolgere le comunita' scolastiche e di consentire loro di intraprendere azioni contro il bullismo utilizzando l'educazione ai diritti umani come strumento per il cambiamento. Per prevenire questo fenomeno, aumentare la consapevolezza di ragazzi, insegnanti e personale scolastico di come questo si manifesti e combattere ogni forma di discriminazione e violenza, sara' possibile contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45542 dal 20 ottobre al 13 novembre 2017. Il valore della donazione sara' di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sara' di 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PosteMobile, di 2/5 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.
Con i fondi raccolta dalla campagna "No al bullismo", Amnesty International Italia mira in particolare a proseguire il progetto pilota avviato nelle scuole italiane nel 2016 e ad allargare ad altri sei istituti il programma di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani. I fondi raccolti saranno impiegati nella formazione di personale dirigente, docenti e studenti, e nel miglioramento dei luoghi scolastici all'interno dei quali gli studenti svolgono le principali attivita'.
(Red/ Dire)