(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Reggio Calabria, 24 nov. - "La giornata mondiale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza non e' una giornata di festa, ma di riflessione. Ho deciso di far riflettere i giovani calabresi su un'emergenza che hanno. Nel mondo di cono bambini sotto le bombe e che muoiono di fame, in Calabria ci sono alcuni bambini affascinati dalla ndrangheta". Cosi' all'agenzia Dire ha dichiarato il sociologo calabrese, Antonio Marziale, garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, a conclusione dell'incontro a Reggio Calabria nella sede del consiglio regionale della Calabria, con centinaia di studenti calabresi in ricordo del giudice siciliano, Rosario Livatino, ucciso ad Agrigento nel 1990.
"In questo caso - ha aggiunto Marziale - quale migliore momento per farli riflettere su questo problema se non ricordare un giovane magistrato che ha avuto paura ma soprattutto il coraggio di affrontarla. Momento che coincide storicamente con la morte di Toto' Riina, il capo dei capi della mafia che sta avendo, sbagliando, un'importanza stratosferica. Livatino e' stato un giovane che rappresenta il rovescio della medaglia di cio' che e' la cultura della sopraffazione, della morte, della 'ndrangheta, dalla quale si esce soltanto in un modo, mai liberi o comunque morti o in galera". "Occorre dare ai ragazzi una percezione della vita differente - ha sottolineato Marziale - e quale migliore esempio se non quello del giudice Rosario Livatino. Un'occasione per fare riflettere i nostri ragazzi su una figura di giovane magistrato che ha lavorato in un territorio difficile, e che e' morto una sola volta, quando lo hanno ammazzato e non ogni giorno. Giovanni Falcone disse che chi ha paura nuore ogni giorno".
Tra le istituzioni presenti all'incontro con gli studenti calabresi erano presenti, tra gli altri, il senatore Nico D'Ascola (Ap) e il presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis.
(Red/ Dire)