Educare significa condurre fuori i ragazzi da illusone vita virtuale
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 24 nov. - "Polito dice che noi genitori dovremmo fare dei nostri figli non dei discendenti ma degli eredi di un patrimonio culturale di valori alla base dell'esistenza umana stessa. Educarli al rispetto, all'amore e non farli cadere in quelle patologie come la dipendenza da internet che vede in Italia 120 mila ragazzi autoreclusi". Cosi' Iside Castagnola, avvocato esperto in diritto di famiglia e tutela dei minori, alla presentazione del libro di Antonio Polito 'Riprendiamoci i nostri figli' a Montecitorio.
"Per anni sono stata responsabile, come avvocato, del progetto sul cyberbullismo con il Corecom del lazio. Insieme alla polizia postale- continua Castagnola- abbiamo incontrato centinaia di famiglie disperate, c'e' un grande malessere diffuso. La dipendenza e' il contrario della liberta' di un individuo.
Educare significa condurre fuori- ricorda l'avvocato- dobbiamo cercare di condurre fuori i ragazzi da questa illusione della vita virtuale. Dobbiamo renderli protagonisti di una vita vera".
L'educazione, per l'esperta nella tutela dei minori, e' forse ancor "piu' fondamentale dell'istruzione. Trasmettendo i valori essenziali ai ragazzi riusciamo a sconfiggere in noi genitori questa cultura del narcisismo. Non dobbiamo proporre modelli ai nostri figli, ma degli esempi e per farlo- propone Castagnola- bisogna esserci, abbracciarli e guardarli negli occhi. Il libro di Polito- aggiunge- e' una grande battaglia sulla responsabilita' genitoriale".
Quelle del vicedirettore del Corriere della Sera sono "parole profetiche- continua l'avvocato- perche' consiglia ai genitori: 'Non fate i sindacalisti dei vostri figli, non ne hanno bisogno. Cerchiamo di aiutare la grande agenzia educativa che e' la scuola, non bisogna snobbarla ma allearsi per dare felicita' ai nostri figli'". E sempre in tema di educazione e autorita', Castgnola conclude dicendo "basta con il corteggiamento dei figli per guadagnarsi il loro amore, dove un 'like' vale di piu' di un buon voto a scuola".
(Red/ Dire)