(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 17 nov. - "Il rapporto 'Lettera alla scuola', presentato in anteprima da Save the Children, ci mostra una situazione drammatica: nelle scuole italiane caratterizzate da un indice socio-economico e culturale piu' basso, il tasso di studenti costretti a ripetere l'anno scolastico e' sei volte maggiore rispetto a quello delle scuole in cui gli studenti provengono da contesti piu' favorevoli.
Inoltre, ogni anno piu' di 130 mila ragazzi sono a rischio dispersione scolastica, con i picchi piu' alti di abbandoni registrati al Sud del Paese. In Italia le condizioni socio economiche influiscono sul successo formativo in maniera molto piu' incisiva rispetto alla media dei Paesi Ocse, e, di pari passo con l'accesso all'istruzione, per gli studenti piu' poveri diventa sempre piu' difficoltoso anche l'accesso alla cultura". E' quanto dichiara l'associazione Rete degli studenti medi in una nota.
"Questa condizione e' inaccettabile, e lo denunciamo da tempo- dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore della Rete degli studenti medi- non e' piu' possibile mettere deroghe sugli investimenti sul diritto allo studio. La scuola deve essere il luogo in cui si eliminano le disuguaglianze e si costruiscono per tutti le condizioni per raggiungere il successo formativo e per realizzarsi nella vita. È scandaloso che, invece, le nostre scuole stiano diventando i luoghi in cui la provenienza pesa di piu' e condiziona le vite dei giovani negli anni piu' importanti per la loro formazione. Di piu': chi e' escluso dall'accesso all'istruzione trova sempre piu' difficolta' nell'accedere alla cultura, e come abbiamo detto fin da subito, non puo' essere un bonus elargito a pioggia a risollevare una situazione a tal punto drammatica. Chi oggi viene escluso dal sistema formativo avra' poche o nulle speranze domani, all'interno della societa' e di un mondo del lavoro che richiede sempre piu' competenze. Stiamo andando verso l'affermazione di una societa' sempre piu' diseguale, in cui chi parte svantaggiato non ha possibilita' di recuperare".
"Dobbiamo opporci fermamente- continua il comunicato- a questa deriva e non solo: dobbiamo ripensare la scuola nel suo complesso, dai programmi, alle metodologie didattiche, alla valutazione, perche' abbiamo bisogno di un sistema scolastico capace di trasmettere competenze valorizzando le inclinazioni personali e le diversita'. Non ce lo chiede solo il buon senso, ce lo chiedono i tempi. Bisogna investire sul Diritto allo Studio, quindi, a partire da questa Legge di Bilancio".
"Il 17 novembre- conclude Manfreda- in occasione della Giornata Internazionale dello Studente, ci mobiliteremo nelle piazze, nelle scuole e nelle universita' di tutto il Paese per chiedere piu' finanziamenti dedicati all'istruzione nella Legge di Bilancio. Scuola e Universita' sono In Rosso e serve un piano di investimenti mirati per garantire l'accesso all'istruzione e la qualita' dei percorsi formativi, anche rispetto al collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro".
(Red/ Dire)