Le politiche del lavoro e sociali devono camminare insieme
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 17 nov. - "Nel nostro paese chi si occupa di lavoro non si occupa anche di problemi sociali, ma questi due ambiti devono camminare insieme. Noi istituzioni dobbiamo occuparci di produrre reddito e infrastrutture che sappiano prendersi cura delle persone. Ci vogliono comunita accoglienti e una cultura della condivisione. In questo ambito va inserito il tema dell'infanzia". Cosi' Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, al convegno 'Progettare politiche per l'infanzia e l'adolescenza: un Paese a misura di bambino', questa mattina nella Sala del Mappamondo a Montecitorio.
"Le leggi devono essere aggiornate per garantire una coerenza con cio' che accade nella vita di ogni giorno. Sono convinto che il primo ruolo delle istituzioni- continua il ministro del Lavoro- sia quello di lavorare per produrre un contesto migliore, affinche' ogni parte della societa' possa sviluppare le sue aspettative realizzando se stessa nel modo migliore".
Il primo tema e' dunque "lavorare sul piano della condivisione degli obiettivi per avere consapevolezza e capire- sottolinea Poletti- dove vogliamo andare. Il nostro ruolo non e' tanto porre obblighi ma produrre opportunita' e contesti favorevoli. C'e' un'esigenza di dialogo, partecipazione e condivisione. I consigli comunali dei ragazzi, ad esempio, rappresentano un interesse nella comunita' e vanno promossi non solo attraverso un'istituzione, ma anche con la partecipazione. Se uno strumento non funziona ovunque- spiega il ministro del Lavoro- dipende dal fatto che assegniamo la responsabilita' alla cosa invece che al modo in cui essa viene gestita. I social media non sono buoni o cattivi".
In tema di integrazione e inclusione, Poletti aggiunge: "Abbiamo una societa' che tende a pensare di potersi difendere chiudendosi. È un'idea priva di fondamento, e' vero l'opposto. Il mondo e le societa' sono sempre piu' aperte e collegate. Dobbiamo continuare ad innovare- consiglia il ministro del Lavoro- e a costruire una dialettica nelle relazioni, che faccia capire cio che e' utile e che sappia mettere in evidenza cio' che non va.
Solo cosi' si riconoscono gli errori. Lo abbiamo pensato ieri con i Consigli comunali dei ragazzi- precisa- e domani con gli Stati generali dell'alternanza scuola lavoro".
La legge per la lotta alla poverta' "sta producendo un reddito di inclusione a partire dalle famiglie con minori. I dati ci dicono che se si perde un'occasione in giovane eta', quel gap non si recupera piu'. Dobbiamo fare in modo che ci sia una parita' di opportunita' per tutti, perche' non esiste una sola poverta', ce ne sono tante- conclude Poletti- c'e' la poverta' materiale, quella educativa, o ancora delle relazioni sociali. Dobbiamo combatterle tutte, applicando una grandissima capacita' di interazione e integrazione".
(Red/ Dire)