(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 31 mar. - Mancanza del limite e omerta'. Con queste due parole Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, commenta la morte di Emanuele, il giovane pestato a morte lo scorso venerdi' ad Alatri. "Sottolineo l'assenza di partecipazione da parte del mondo che osservava questo pestaggio mortale. Come mai sono arrivati a tanto? - chiede lo psicologo - Da un lato hanno perso il valore del contatto. Certamente quando i ragazzi sapranno che hanno ammazzato una persona ne rimarranno sconvolti, ma ormai Emanuele e' morto". Lo psicoterapeuta, analizzando la situazione, aggiunge: "La rissa non e' piu' un momento di scarica, adesso si cerca di fare del male per arrivare a distruggere il nemico. È questo l'aspetto piu' problematico. I giovani non hanno piu' il limite - spiega Castelbianco - prima tutto terminava quando la persona colpita andava a terra, ora c'e' un accanimento". Per spiegare poi il senso di omerta' che pervade la societa', lo psicoterapeuta conclude: "Un tempo se due bambini litigavano per strada la prima coppia che passava interveniva, li separava e li minacciava di dirlo ai genitori.
Oggi gli adulti fanno finta di niente, temono addirittura che i genitori se la possano prendere con loro. Manca la capacita' sociale di gestire le situazioni problematiche. Tendiamo ad autoescluderci dall'aspetto sociale, e questo e' ancora peggio".
(Red/ Dire)