(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 26 mag. - Il 60% degli adolescentisardi dichiara di sentirsi felice grazie alla propria famiglia, agli amici ed ai rapporti sentimentali. Il 13% svolge attivita' di volontariatoe solo l'8,4% ritiene che i soldi e i beni materiali siano la cosa piu' importante. Tuttavia, lacrisi economicasi fa sentire: il 22% dei giovani sardi afferma di vivere in una famiglia in cui nell'ultimo anno e' stato difficile pagare le bollette, sostenere spese sanitarie e scolastiche, comprare vestiti e pagare l'affitto o il mutuo della casa.E' questo lo spaccato che emerge dall'indagine "Poveri di futuro? I ragazzi ci parlano. La poverta' educativa in Sardegna" promossa dal Csv Sardegna Solidale e dalla Fondazione Zancan e presentata ieri a Cagliari da Tiziano Vecchiato, direttore della fondazione e dal presidente del Centro di servizio, Giampiero Farru. - La ricerca ha interessato500 ragazzitra i 14 e i 15 anni provenienti da96diversicomunidell'isola e che studiano in sei diversi istituti superiori(Buccari-Marconi e Pertini diCagliari, Einaudi di Senorbi', Devilla diSassari, Segni diOzierie De Castro di Oristano).
L'indagine ha affrontato temi come il rapporto dei ragazzi con la scuola, l'istruzione, la partecipazione e ola mancanza o meno di opportunita' educative legate al denaro, la poverta' emotiva e relazionale, il benessere, il lavoro e il futuro.
Sullo sfondo il tema della poverta' educativa intesa dagli analisti non solo come "una questione di reddito ma si lega al contesto sociale, culturale e relazionale", spiega Vecchiato. "Investe cosi' la dimensione emotiva, la socialita' e la capacita' di reazionarsi col mondo, creando le condizioni per l'abbandono la dispersione scolastica, episodi di bullismo e violenza nelle relazioni". Rispetto a questo, anche se il 56% dei ragazzi si sente supportato e protetto dalla famiglia, soprattutto dalle mamme - interlocutore principale per il 61% del campione - non mancano problemi e preoccupazioni, soprattutto nelle relazioni con i coetanei: il 54% dei ragazzi dichiara di avere subito almeno una volta un atto di bullismo negli ultimi sei mesi e il 50% di aver compiuto nello stesso periodo un atto di bullismo nei confronti degli altri.
Un problema che riguarda soprattutto le ragazze, che subiscono piu' frequentemente atti di bullismo rispetto ai maschi (il 62% contro il 48%). La condizione sociale incide anche sul tempo libero e sulla qualita' della vita degli adolescenti. Il 63% degli intervistati pratica uno o piu' sport mentre 6 ragazzi su 10 che vivono in famiglie disagiate affermano lo farebbero se questo fosse accessibile gratuitamente. Il 90 % dei ragazzi non partecipa a corsi o lezioni a pagamento (musica, lingue straniere, teatro) al di fuori dell'orario scolastico. Ma per i giovani e' nel futuro che la scuola ha un ruolo fondamentale: 6 ragazzi su 10 amano la scuola e la ritengono uno strumento fondamentale per trovare un lavoro (49%) ed in generale per avere un avvenire positivo (34,4%), senza contare su scorciatoie e raccomandazioni: per i ragazzi il fattore piu' importante per trovare un lavoro e' la competenza (40 %), seguita dalla tenacia nella ricerca di una occupazione (17 %) e nell'avere l'aiuto di persone influenti (17%). Nonostante le difficolta' infatti, gli adolescenti sardi hanno dimostrato un buon livello di autostima e fiducia nelle proprie capacita'.
L'85%pensa di essere in grado di fare le cose bene e di valere almeno quanto gli altri, il 71% ha un atteggiamento positivo verso se stesso e complessivamente si sente soddisfatto di quello che e'. Viceversa, il 16% pensa di essere un vero fallimento, il 38% a volte si sente inutile e il 59% vorrebbe avere maggiore rispetto di se stesso.Un campo, quello dell'autostima, dove prevalgono differenze di genere: dai dati emerge che i maschi hanno piu' fiducia in se stessi (80%) rispetto alle femmine (60%), ma e' vero anche che nelle famiglie in cui vi sono difficolta' economiche, i figli hanno mediamente meno fiducia in se stessi.
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)