(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Bologna, 26 mag. - Sono sempre di piu' i minori stranieri soli che sbarcano sulle nostre coste. E sono sempre piu' giovani. Il dato e' stato riportato dalla deputata Sandra Zampa (Pd) nel suo intervento al convegno "Cercare un futuro lontano da casa. I minori stranieri non accompagnati" organizzato dalla Fondazione forense di Bologna e dal Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Bologna. "Nel 2011 per effetto delle Primavere arabe sono aumentati i minori soli che arrivavano in Italia, 3.500 quelli censiti dall'indagine conoscitiva chiesta dalla Bicamerale infanzia e adolescenza allora- ha detto Zampa- nel 2016 sono stati oltre 26 mila con una forte presenza di ragazzi di 11, 12 e 13 anni. Cio' significa che ci dobbiamo attrezzare. La legge 47 adottata lo scorso aprile ("Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati" entrata in vigore il 6 maggio, ndr) offre degli strumenti ma funzionera' solo se ognuno dei protagonisti chiamati in causa fara' la propria parte".
La legge 47/2017 ha preso le mosse da un serio confronto con la realta'. "Nel 2011-2012 le carenze italiane erano drammatiche- precisa Zampa- I centri di prima accoglienza erano organizzati male ed era una 'lotteria': c'era chi riusciva ad arrivare in una buona struttura e chi invece in un centro sovraffollato o in carico a un piccolo comune che non aveva le risorse per garantire l'accoglienza". Il principio giuridico su cui si basa la legge e' che "i minori stranieri soli non sono una categoria speciale di migrante- aggiunge la deputata- abbiamo scelto di affrontare il tema in ragione della loro eta', non per il loro essere migranti". L'articolo 1 della legge, infatti, stabilisce che "i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parita' di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea". Le novita' della legge. Il periodo di prima accoglienza viene portato a 30 giorni, per la seconda accoglienza e' previsto come prima opzione l'affido familiare, viene istituito un registro dei tutori volontari depositato presso i Tribunali per i minorenni, "si invitano quindi i cittadini a mettere a disposizione un po' del loro tempo per questi ragazzi", si apre lo Sprar ai minori riconoscendo loro la stessa protezione dei richiedenti asilo, "ma cio' significa che i Comuni devono aderire allo Sprar", precisa Zampa.
Oggi la prima accoglienza e' di 60 giorni, "ma arriva a durare anche 120 giorni, con il rischio, ad esempio, per i 17enni di diventare maggiorenni, ricevere il foglio di via e diventare invisibili- dice la deputata- nel 2016 su oltre 26.000 minori soli sono 6.000 quelli scomparsi: non sappiamo dove sono finiti ma certo che la prostituzione minorile vede sempre piu' stranieri, cosi' come la microcriminalita' e il lavoro nero". L'obiettivo quindi "e' farli entrare in un percorso di accoglienza che li faccia diventare cittadini del Paese che li ha accolti", conclude Zampa.
(Redattore sociale) (Red/ Dire)