Suicidi, lo psicologo: Blue whale riprende modello sette pericolose
Castelbianco (Ido): Vittime giovani vulnerabili, creare rete per rafforzarli
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 19 mag. - L'autore di 'Blue Whale', il gioco suicidario online che ha condotto centinaia di giovani alla morte, "non fa altro che ripetere il modello di adesione a delle sette: gruppi di persone che possono essere anche molto violenti, autoritari e paranoici. Chi pensate che possa aderire a una setta pericolosa, che prevede iniziazioni dolorose e in cui si chiedono sacrifici? Le persone piu' deboli e vulnerabili". A tracciare il profilo della preda e' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma che da anni e' presente nelle scuole italiane, con una equipe di psicoterapeuti esperti che opera all'interno degli sportelli gratuiti di supporto psicologico. "Nel momento in cui ho identificato e costruito un gruppo di persone deboli, con un basso tono dell'umore, una bassa autostima e che vivono un vero disagio, sara' poi semplice dire loro 'Guardate che fate parte di un gruppo di eletti e dovete soffrire per poter aspirare a una situazione diversa'. Parliamo di persone che sono gia' sofferenti, per loro la sofferenza e' un vivere quotidiano", spiega lo psicoterapeuta.
"Una volta che gli adepti hanno aderito a questo gruppo e avranno iniziato ad obbedire a delle richieste sempre piu' precise e distruttive, sara' ovvio allora che il passo alla distruzione totale (il suicidio) sara' piu' semplice". Personaggi che riescono a plagiare i giovani vulnerabili e indifesi "sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. In realta'- continua Castelbianco- poiche' e' difficile trovarli e fare un'opera di prevenzione intervenendo sugli autori del problema, dobbiamo realizzare una rete che sia piu' ampia possibile per affrontare le debolezze dei giovani, cercare di sostenerli, di dar loro un progetto di vita, una serenita' e un buon equilibrio verso il futuro. È chiaro che se un giovane vive un progetto futuro con il sorriso e la passione di partecipare, sara' molto difficile che possa essere sfiorato dall'idea del suicidio o del farsi male. Quindi- conclude lo psicologo- piu' che lottare contro il singolo individuo paranoico e psicotico, dobbiamo rafforzare i giovani".
(Red/ Dire)
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