(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Bologna, 5 mag. - Niente aule, niente voti, niente lezioni frontali, niente materie ma argomenti. E' il progetto della nuova scuola di Bologna, ispirata al metodo Arta applicato alla scuola sperimentale Artademia di Milano (attiva da 2 anni), nato in collaborazione con la stessa Artademia e con il sostegno di Italia che cambia per contrastare l'abbandono scolastico da parte degli adolescenti. "Si tratta di un progetto educativo rivolto a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, in particolare a quelli che hanno abbandonato gli studi e hanno bisogno di riscoprire i propri talenti o la propria vocazione, attraverso percorsi diversi da quelli della scuola tradizionale e che li mettano in contatto con il mondo del lavoro e con le nuove professioni legate al web o quelle riscoperte, come l'agricoltura (magari bio) o l'artigianato", spiega Daniele Quattrocchi. Il progetto della "non-scuola" sara' presentato il 5 maggio a Bologna, "dove ogni anno sono circa 800 i ragazzi tra 14 e 17 anni che interrompono i percorsi scolastici", con l'obiettivo di avviare i corsi a ottobre: l'orario sara' dal lunedi' al venerdi' dalle 9 alle 13.30 senza compiti a casa, chi partecipera' potra' scegliere tra design, fotografia, scrittura, arti espressive e corporee, teatro e cinema.
"A Milano al momento e' attiva una classe con 15 ragazzi ma l'obiettivo e' aprirne altre due a ottobre, perche' c'e' molta richiesta", aggiunge Quattrocchi. Imparare attraverso l'esperienza e non con lezioni frontali in aula. "Nel modello educativo che proponiamo non ci sono insegnanti che spiegano e alunni che ascoltano ma laboratori pratici che si svolgono anche fuori dalle aule tradizionali -spiega Quattrocchi - Le lezioni sono interattive, si basano sul dialogo e si sviluppano grazie alla collaborazione tra docenti e alunni". Qualche esempio? Per l'apprendimento dell'inglese non si punta a lezioni classiche in cui si spiega la grammatica ma si coinvolgono i ragazzi in situazioni di vita quotidiana, come la conversazione all'interno di un negozio per acquistare un prodotto. "Si mantiene un rapporto attivo con la natura e la tecnologia e ci sono tante uscite: teatri, osservatori, piazze, citta', trasferte, campus - spiegano i promotori - Ogni stagione, per qualche giorno, si vive anche l'esperienza del lavoro in campagna, si affiancano inoltre professionisti e si visitano aziende. Si recupera l'originale funzione della scuola racchiusa nel motto di Confucio 'se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco'".
L'incontro di oggi si terra' alla Velostazione Dynamo (via dell'Indipendenza 71, dalle 17.30 alle 20) e' aperto e prevede la presentazione del progetto, un laboratorio di progettazione partecipata, "coinvolgeremo il pubblico nello sviluppo del progetto, ad esempio chiedendo aiuto per trovare un nome, che ancora non abbiamo", e si parlera' della campagna sull'educazione basata su modelli alternativi promossa da Italia che cambia.
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)