Presentati a Roma i risultati del progetto di Save the children
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 30 giu. - Piu' di 20 mila adulti e circa 12.500 bambini aiutati in quattro anni, dal 2012 al 2016. Sono questi i numeri del progetto "Fiocco in ospedale" resi noti oggi a Roma da Save the children: il progetto e' nato per dare sostegno alle neomamme e alle famiglie in difficolta'. Ed e' presente attualmente nei reparti materno-infantili di 7 grandi ospedali: il Niguarda e Sacco di Milano, il San Camillo e il San Giovanni di Roma, il Cardarelli di Napoli. il Maria Vittoria di Torino e il Policlino di Bari.
L'obiettivo e' quello di prendersi cura dei bambini fin dai primi giorni di vita, intercettando fin da subito possibili situazioni di disagio economico e sociale, spiega l'organizzazione. Non a caso, tra le famiglie che hanno aderito al progetto 3 su 4 lo hanno fatto per avere sostegno alla gravidanza e alla nascita, 1 su 2 per l'orientamento ai servizi e 2 su 5 per avere aiuto materiale. Secondo i dati di Save the children, infatti, in un caso su tre si e' trattato di donne e genitori che vivono in una situazione di deprivazione economica o che hanno difficolta' nell'accudimento e nella cura dei figli.
Una famiglia su 5 aveva una scarsa conoscenza dell'italiano, e questo ostacola o 'a capacita' di accedere ai servizi. In un caso su 10 si sono riscontrati conflitti famialiari. "Tutelare la salute delle mamme in gravidanza e dei bambini fin dai primissimi anni di vita, garantendo loro il supporto necessario e' fondamentale per lo sviluppo psicofisico ed emotivo - sottolinea Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia- Europa di Save the children -. Troppo spesso, pero', le mamme in attesa, le neomamme e le famiglie si ritrovano ad affrontare in solitudine un momento di grave vulnerabilita', emotiva e sociale come la gravidanza e la nascita". Milano auspica inoltre che "a breve si possa arrivare a fare in modo che le mamme possano uscire dall'ospedale gia' sapendo quale sara' il pediatra di famiglia". Un obiettivo condiviso con la ministra alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione, Marianna Madia: "ci siamo attivate insieme alla ministra Lorenzin e confido che entro la fine dell'anno si possa chiudere la trattativa, cosi' gia' dall'anno prossimo il pediatra si potra' scegliere gia' in ospedale, non dopo che mamma e papa' siano gia' tornati a casa - sottolinea Madia.
Per la ministra il progetto "Fiocchi in ospedale" rappresenta un ottimo esempio della buona collaborazione tra pubblico e privato: "la pubblica amministrazione deve essere al servizio dei cittadini" conclude. Al convegno era presente anche Rachel Cortes Herrera, deputyHead of Unit disability and inclusion: "con l'inizio della crisi si e' acuito il disagio delle famiglie piu' svantaggiate - ha detto -. Dal 2010 abbiamo visto una situazione di relativo miglioramento, ma le cifre della poverta' infantile continuano a rimanere inaccettabili. Oggi quelle piu' a rischio sono le famiglie numerose, le monoparentali ma anche le famiglie di rifugiati e rom. Per loro bisogna fare ancora molto".
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)