"Norme tra le piu' antiquate d'Europa. Guardare al futuro"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 23 giu. - La Comunita' di Sant'Egidio lancia un appello a tutte le forze in Parlamento perche' "non strumentalizzino il dibattito in corso sulla legge che riforma la concessione della cittadinanza agli stranieri. Trattare una materia cosi' importante per il nostro Paese seguendo calcoli politico-elettorali, non fa bene a nessuno". Per Sant'Egidio "occorre guardare al futuro con fiducia e non chiudere gli occhi di fronte alla realta'. Qui non si tratta di decidere l'ingresso di nuove persone sul nostro territorio ma di riconoscere e dare dignita' a chi lo abita da anni: minori gia' presenti in Italia perche' vi sono nati e hanno frequentato le nostre scuole insieme ai figli degli italiani.
Quindi uno 'Ius culturae' che certifica e alimenta l'integrazione per migliaia di minori che si sentono gia', a tutti gli effetti, nostri connazionali". Sant'Egidio, spiega una nota, "fu tra i primi a proporre una legge di riforma della cittadinanza nel lontano maggio 2006. Proprio perche' realta' non politica e profonda conoscitrice del fenomeno dell'immigrazione in Italia, sin dal suo inizio. Da allora, sempre per motivi strumentali, non si e' mai avuto il coraggio di intraprendere vie legislative per cambiare norme che sono tra le piu' antiquate d'Europa".
"Ora che per la prima volta la materia della cittadinanza viene discussa in Parlamento, con la possibilita' di giungere all'approvazione di una legge- afferma la Comunita' di Sant'Egidio-, e' necessario che le forze politiche siano responsabili e non continuino a sfruttare il tema dell'immigrazione per miopi fini elettorali". "In questi tempi difficili, segnati da gravi conflitti che coinvolgono il Mediterraneo e dal terrorismo, diventare italiani - se lo si e' gia' di fatto - rende tutti noi piu' sicuri. Favorisce l'integrazione e incoraggia la crescita, anche economica, del nostro Paese dopo le recenti statistiche che parlano di un nuovo e preoccupante calo demografico in Italia", conclude la nota.
(Red/ Dire)