(DIRE-Notiziario settimanale Minori) Roma, 27 gen. - "Stabilire la verita' dei fatti", "fare in modo che non succeda mai piu'", "cooperare pienamente con la giustizia" e favorire "il processo di guarigione". Sono le quattro vie intraprese in questi anni dalla Chiesa d'Irlanda travolta dallo scandalo degli abusi commessi al suo interno da sacerdoti e religiosi. Anche di pedofilia si e' parlato ieri mattina all'udienza dei vescovi irlandesi con papa Francesco.
I vescovi hanno ringraziato il Santo Padre per la sua personale vicinanza alle vittime di abuso. Un atteggiamento che e' per i vescovi "fonte d'ispirazione", ha detto l'arcivescovo Eamon Martin, presidente della Conferenza episcopale irlandese. Parlando ai giornalisti, l'arcivescovo Eamon ha anche ricordato quanto papa Benedetto XVI ha fatto per l'Irlanda indicando appunto come via da intraprendere "la verita', la prevenzione, la giustizia e la guarigione".
La recente pubblicazione a Belfast di un nuovo 'Rapporto sugli abusi nell'Irlanda del Nord' presentato da Sir Anthony Hart riapre una ferita ancora sanguinante e chiama purtroppo in causa di nuovo alcune congregazioni religiose. Questo Rapporto- ha detto l'arcivescovo Eamon- mostra che "c'e' ancora molto lavoro da svolgere in questo senso".
In chiusura dell'incontro con il Pontefice, mons. Martin ha ribadito che il Paese "aspetta il Papa" e ha portato il saluto della popolazione in lingua gaelica "ce'ad míle fßilte" che significa "cento mila volte benvenuto". C'e' grande Gioia e l'attesa per l'Incontro mondiale delle famiglie che si svolgera' nel 2018 e sara' appunto ospitato in Irlanda. Per questo - ha detto mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e presidente della Conferenza episcopale - in preparazione dell'evento, la Chiesa irlandese ha deciso di focalizzarsi sulla famiglia e su come la famiglia puo' essere via di trasmissione della fede.
Il Papa trovera' in Irlanda un paese molto diverso "da come lo ha conosciuto molti anni fa- rivela l'arcivescovo al Sir a margine della conferenza stampa- quando da giovane prete era venuto qui per imparare l'inglese". Di questa parte ancora inedita della vita di Bergoglio ne ha parlato il Papa stesso questa mattina ai vescovi irlandesi. Ma "l'Irlanda negli ultimi anni- ha detto mons. Martin- e' cambiata velocemente e oggi si trova in una situazione di transizione. Noi siamo chiamati in questa situazione a diffondere il messaggio del Vangelo e di farlo in modo nuovo". Non si tratta piu' di "imporre una dottrina" ma di poter avere un luogo "di dialogo e di incontro nella societa'" dove "poter far sentire la nostra voce". (www.agensir.it) (Red/ Dire)