(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 13 gen. - L'avvocato Daniele Bocciolini, esperto di diritto dei minori, e' intervenuto ai microfoni di "Legge o Giustizia" su Radio Cusano Campus, la radio dell'universita' Niccolo' Cusano, per commentare come e' stata riportata la notizia dell'allontanamento di un minore dalla famiglia. "I giornali prendono una grande cantonata. Un quotidiano, anche se on line, non puo' titolare in questo modo- afferma Bocciolini riferendosi ai titoli di molte testate, secondo le quali il ragazzo sarebbe stato allontanato dalla famiglia perche' 'troppo effeminato'- bisogna stare attenti quando c'e' di mezzo un minore. Per quanto ci sia la finzione scenica di attribuirgli un nome di fantasia in un centro piccolo come Padova gia' sapranno tutti di chi si sta parlando. Il ragazzo sembrerebbe essere stato allontanato perche' avrebbe un rapporto simbiotico con la mamma, ovvero la relazione diadica, che potrebbe, a detta dei servizi sociali, aver cagionato una problematica a livello psichico. È questo il motivo per il quale e' stato allontanato". Per il legale "titolare nei modi che abbiamo letto e' un danno alla societa' civile. Il ragazzo non e' stato allontanato perche' effeminato o omosessuale. È stato allontanato perche' manifestava un atteggiamento oppositivo nei confronti dei genitori che lo portava ad avere determinati atteggiamenti". Bocciolini ha poi specificato che "l'allontanamento non ha carattere punitivo. Questo provvedimento viene preso nell'interesse del minore. L'avvocato dice che impugnera' il provvedimento, quindi si aprira' un procedimento vero e proprio".
Bocciolini riflette poi sulla strumentalizzazione dei minori, specialmente nell'ambito di coppie separate o divorziate: "I minori diventano spesso uno strumento per esasperare le conflittualita' tra coppie separate o divorziate. Conosco un papa' che ha portato il figlio di sei anni a Napoli con i nonni per le vacanze natalizie, dopo che il bambino era stato praticamente tutto dicembre con la mamma. Quest'ultima gli ha mandato i carabinieri perche' il papa' l'aveva avvisata tramite sms. I carabinieri sono entrati a casa dei nonni e, secondo la mamma, il bambino si sarebbe messo a piangere perche' non voleva stare col padre e non per la presenza di carabinieri in casa che volevano sottrarlo al padre, senza peraltro autorizzazione. Scene del genere, cosi' traumatiche, segnano il bambino per il resto della vita".
Continua il legale: "Quello che mi spaventa e' la quotidianita' di queste relazioni che vengono esasperate. I genitori continuano a litigare ma le conseguenze sui minore si vedranno solo tra qualche anno. Difendo le donne, questo lo sapete. Mi dispiace dirlo ma la maggior parte di queste denunce e conflittualita' vengono esasperate dagli avvocati ma l'iniziativa viene presa quasi sempre da donne. Perche' gli avvocati non scoraggiano queste pratiche? Perche' per ogni querela che fanno per sottrazione prendono un fondo spese. Mi spiace dirlo ma il nostro non e' un lavoro, e' una missione sociale. Io sono obbligato, in certi casi, a dire ad un cliente che la querela non la scrivo. Ho avuto un ragazzo che voleva denunciare la mamma, l'ho mandato via. Voleva denunciarla per una questione di mantenimento, pretendeva che gli versasse, a 24 anni, il mantenimento. Gli ho detto di trovarsi un avvocato, tanto un collega disposto a fare una cosa del genere l'avrebbe trovato di sicuro".
(Red/ Dire)