(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 13 gen. - Un tredicenne di Padova e' stato tolto alla madre dal Tribunale dei Minori di Venezia "perche' i servizi sociali sostengono che i suoi atteggiamenti effeminati sono addebitabili alla mamma e alle sorelle, visto che le sue figure di riferimento sono solo femminili". A sostenerlo l'avvocato della madre, Francesco Miraglia sul Mattino di Padova che ha dato la notizia. Su questo fatto Monica Cirinna', senatrice del Partito Democratico, e' intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Universita' degli Studi Niccolo' Cusano, nel corso di ECG, programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
"Se fosse vero fino in fondo sarebbe una scelta pericolosissima. In moltissime famiglie si viene cresciuti esclusivamente da figure materne- ha detto la senatrice- Faccio l'esempio della mia famiglia, mio padre era direttore di produzione e ha vissuto per piu' di due anni a New York, con i miei fratelli che sono stati cresciuti insieme a me da mia mamma e da mia nonna. Forse nessuno ha ben chiaro che gay o lesbiche ci si nasce, l'orientamento sessuale fa parte del nostro DNA. Tu non diventi gay o lesbica se cresci tra le donne o cresci tra gli uomini. Bisogna semplicemente accettare l'appartenenza a un genere sessuale che puo' essere a cavallo tra il maschio o la femmina.
L'ha detto l'organizzazione mondiale della sanita', non Monica Cirinna'. L'orientamento sessuale e' una propria appartenenza genetica, questo ragazzino sarebbe cosi' anche se fosse stato cresciuto in una caserma. Io comunque del tribunale dei minorenni mi fido tantissimo, bisogna capire bene cosa e' accaduto. In alcune occasioni sarebbe andato a scuola con gli occhi truccati? Che male c'e', non vedo per quale motivo si deve essere discriminati per l'orientamento sessuale".
Purtroppo, continua Cirinna', "Padova e' una citta' particolare, Padova ha brillato per essere stata una delle citta' nelle quali non si volevano celebrare unioni civili, c'e' un ambiente particolarmente ostile, negativo, un po' bigotto, un po' moralista, con questa parte della provincia che vuole stare tranquilla e non vedere il cambiamento. Comunque sulla storia di questo bambino, pur fidandomi del tribunale dei minori, chiedero' lumi oggi stesso in commissione giustizia".
Sugli obiettori di coscienza: "L'obiezione di coscienza e' un argomento di tutto rispetto, puo' toccare la vita di persone in tanti ambiti. L'ambito lavorativo e' diverso dalla vita privata. Se io faccio il ginecologo nel mio studio viene una donna che non vuole tenere il bambino. Io posso consigliarla di non abortire, poi la devo organizzare all'ospedale pubblico, perche' la legge 194 prevede che gli aborti si facciano solo negli ospedali pubblici. L'ospedale pubblico e' obbligato ad ascoltare quella donna e a fare cio' che lei chiede di fare. Noi consentiamo l'obiezione di coscienza negli ospedali pubblici e questo viola la legge.
E' obbligatorio per ogni ospedale assumere dei ginecologi non obiettori e non si puo' fare prima il concorso pubblico e poi dichiararsi obiettori. Io in mente ho una situazione, non ho depositato questo mio ddl per la delicatezza del momento politico che stiamo vivendo. Basterebbe dire sulle nuove assunzioni del sistema sanitario nazionale che c'e' un plafond esclusivo dedicato a giovani ginecologi non obiettori che vadano nei servizi 194 e che chi fa questo concorso non puo' poi dichiararsi obiettore. Questa sarebbe una soluzione semplice, sarebbe l'unico modo. Servono dei concorsi esclusivi per i non obiettori".
(Red/ Dire)