(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Castel di Lama (AP), 17 feb. - Ripartire dal terremoto per allacciare legami di amicizia piu' profondi, imparare a essere solidali con chi ci e' vicino e riuscire ad affrontare insieme gli eventi negativi. E' uno dei punti di forza e in evidenza nel decalogo consegnato ai genitori dei bambini di Castel di Lama (Ascoli Piceno), coinvolti nel percorso di intervento per l'elaborazione, la gestione e il superamento del disagio, dello stress e dell'ansia che la paura del terremoto ha prodotto nei piccoli studenti delle elementari. Il progetto e' promosso da un team di esperti della cooperativa Delta Project, coordinati dalla psicologa Marisa Barletta, specializzata in psicologia negli interventi traumatici, con il sostegno del Comune e dell'assessore Laura Gigli.
"Attraverso la scuola - spiega Marisa Barletta - abbiamo consegnato ai bambini un questionario che hanno compilato con l'aiuto delle insegnanti, per capire quali fossero i disagi vissuti a causa del terremoto e in che percentuale fossero presenti. Sulla base dei risultati abbiamo calibrato gli interventi che stiamo mettendo in campo". 140 i bambini che hanno risposto al questionario, 180 quelli che partecipano ai corsi iniziati a dicembre e che si concluderanno a marzo. Le lezioni, divise in 20 corsi, accolgono i piccoli studenti distribuiti per classi ed eta'. Gli appuntamenti con gli esperti hanno cadenza settimanale e prevedono l'uso di strumenti audiovisivi, role play e diverse tecniche di gioco.
I consigli degli esperti. "Ascoltare attentamente i bambini - scrive la psicologa nel decalogo destinato ai genitori -: e' importante cercare di capire qual e' la percezione dell'evento che i bambini hanno riportato. Cercare di metterli a loro agio, affinche' possano parlare e raccontare anche le loro paure, farli esprimere senza mostrare eccessiva preoccupazione, cercare in tutti i modi di tranquillizzarli. Evitare il piu' possibile che vedano eventi traumatizzanti in tv. Tranquillizzarli dando loro un sostegno psicologico:per rasserenarli e' sufficiente parlare con calma, mostrandosi tranquilli, spiegando loro tutto cio' che si sta facendo per proteggerli. E' importante che i bambini si sentano il piu' possibile al sicuro con gli adulti.
Essere pronti ad affrontare le piu' svariate situazioni: i bambini possono avere reazioni di diverso tipo. A seconda dell'eta', del carattere, delle condizioni psico-emotive, specialmente i piu' piccoli sono molto influenzati dalle reazioni dei genitori. Quelli che sono nella fase preadolescenziale hanno maggiori strumenti per gestire e razionalizzare le loro paure.
Tuttavia anche loro hanno bisogno di comprensione e supporto affettivo da parte degli adulti. Accettare l'aiuto degli esperti e prestare attenzione a ogni cambiamento significativo nelle abitudini del proprio figlio. I cambiamenti - prosegue la psicologa - possono manifestarsi con disturbi della sfera del sonno, della nutrizione, della concentrazione, dell'umore. In questi casi e' bene rivolgersi a persone specializzate".
"Dedicare molto tempo e attenzione ai propri bambini in queste circostanze - continua -. E' di fondamentale importanza trovare il tempo per intrattenersi con loro nel parlare, nel giocare e in particolare nel saperli ascoltare. Puo' essere utile leggere insieme delle fiabe ed essere presenti quando si addormentano.
Aiutare il bambino a ritornare alle normale abitudini, cercando di ripristinare i ritmi quotidiani, abituali. Essere un modello: i genitori rappresentano un modello al quale i bambini tendono a uniformarsi. Se si mostrano eccessivamente agitati, preoccupati, nervosi, il bambino ne ricevera' un cattivo esempio che tendera' a imitare". Imparare dall'emergenza: trarre profitto anche dall'evento negativo.
"Puo' essere molto utile per il bambino se i genitori riescono a fargli capire che anche gli eventi negativi fanno parte della vita e che e' bene imparare a sapersi comportare e ad aiutarsi l'un l'altro anche e soprattutto in situazioni difficili.Incoraggiare i bambini ad attivarsi: i piccoli devono imparare che possono collaborare e dare il loro aiuto anche in caso di eventi traumatici. Magari aiutando il nonno, la mamma o il coetaneo in difficolta'".
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)