(DIRE-Notiziario settimanale Minori) Roma, 3 feb. - "Il bullo ora sara' informato che con certe condotte commette dei reati". Cosi' la prima firmataria del ddl sul cyberbullismo, Elena Ferrara del Pd, commenta con la Dire il via libera dell'aula del Senato al provvedimento che ora torna alla Camera.
"E' molto difficile che un ragazzino sappia che postare una foto di una compagna senza il suo permesso non e' lecito, soprattutto se e' una foto compromettente", spiega la senatrice democratica. E' un fenomeno che "spesso succede gia' nella scuola primaria" percio' "stiamo parlando di un tema che si confronta con una capacita' critica molto relativa". Insomma, insiste, con questa legge "il bullo sapra' che certe azioni sono condotte a cui viene attribuito un disvalore e lo qualificano come un vessatore".
Dopo di che e' "chiaro che queste dinamiche di bullismo informatico fanno capo a un bisogno di identita' e a dei rapporti che inevitabilmente vengono a crearsi, ma che devono trovare nel sistema scolastico e nelle famiglie la possibilita' di parlare, essere ascoltati e segnalare quando si e' vittime, o quando lo sono dei compagni, di questi atti vessatori".
Ferrara ammette che a Palazzo Madama "l'iter e' stato piuttosto faticoso, ora andra' in quarta lettura alla Camera" e si tratta di norme in grado di dare "risposte ai problemi sulla rete che creano situazioni di grande stress e anche di suicidio". La parlamentare dem ricorda che "rispetto alla Camera si e' fatta rettromarcia perche' la' si era ampliato il destinatario a tutte le fasce di eta' e questo comprometteva anche l'efficacia delle misure". Infatti, il tema del provvedimento e' "la tutela dei minori".
Infine, si dice "davvero convinta sull'efficacia del contrasto preventivo", che si arrivi cioe' a fermare il bullo "prima che succedano cose peggiori", conclude.
(Red/ Dire)