(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 14 apr. - Quasi dieci anni dopo la prima ondata di shock finanziario, che ha colpito l'economia mondiale generando una recessione globale, i risultati sulla protezione dei bambini dai suoi effetti peggiori nei paesi ad alto reddito sono differenziati. Una nuova pubblicazione "Children of Austerity: Impact of the Great Recession on child poverty in rich countries"(I bambini dell'austerita', l'impatto della Grande Recessione sulla poverta' dei bambini nei paesi ricchi), pubblicata dall'Ufficio di Ricerca Unicef Innocenti, in collaborazione con 16 istituti di ricerca internazionali, ha fornito un resoconto dettagliato degli effetti della crisi e delle risposte politiche adottate dai governi sui bambini nei paesi ad alto reddito. "Un gran numero di bambini nei paesi ricchi del mondo e' stato gravemente colpito dalla crisi economica globale, con la poverta' infantile - riferita ai livelli pre-crisi - aumentata in molti paesi", ha dichiarato Yekaterina Chzhen dell'Unicef Innocenti, co-curatrice del volume. "Questo e' il primo studio internazionale sugli effetti della crisi e della risposta dei governi, con un'enfasi esplicita sui bambini nei paesi ricchi." I paesi oggetto di casi studio sono: Belgio, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Italia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Ungheria. Un'analisi approfondita delle esperienze ad ampio raggio fornisce insegnamenti preziosi sulla protezione dei bambini durante le crisi economiche, visto che i paesi selezionati coprono tutti gli aspetti riguardanti le condizioni prima dell'inizio della crisi, la severita' dell'impatto della crisi all'interno dei loro confini e le loro politiche nazionali di risposta. Questi i principali dati: fra il 2008 e il 2014, la poverta' infantile e' aumentata in 2/3 dei paesi europei, con aumenti di oltre 15 punti percentuali per Cipro, Islanda e Grecia e di 7-9 punti percentuali in Ungheria, Italia, Irlanda e Spagna. La spesa (pubblica) per le famiglie e i bambini in Europa e' crollata nel momento in cui era maggiormente necessaria: non un solo paese europeo ha aumentato le spese per le agevolazioni familiari e 2/3 hanno ridotto le spese pro capite, mentre le spese per le prestazioni pensionistiche sono aumentate ovunque fra il 2010 e il 2013.
I tassi di "esigenze mediche non soddisfatte" del 20% piu' povero della popolazione sono aumentati dall'8 al 14% fra il 2009 e il 2013 in Grecia, uno dei tassi piu' alti nell'Ue. La Spagna ha tagliato le spese per la scuola e l'assistenza sanitaria fra il 2009 e il 2013. La crisi e l'austerita' hanno evidenziato profonde differenze regionali: in Italia la poverta' dei bambini presi come campione e' aumentata dal 12 al 20% nel settentrione e dal 42 al 50% nel meridione fra il 2008 e il 2014; nel Regno Unito, il tasso di poverta' infantile nell'Irlanda del Nord e' aumentato dal 23 al 27%, mentre e' diminuita dai 2-4 punti percentuali in Scozia, Inghilterra e Galles fra il 2007/8 e il 2013/2014. La poverta' infantile negli Stati Uniti non e' aumentata quanto ci si aspettava: mentre la disoccupazione e' quasi raddoppiata, c'e' stato un aumento solo marginale della poverta' dei bambini presi come campione negli Stati Uniti, visto che l'aumento della generosita' e nella copertura della rete di protezione sociale durante la crisi ha attutito l'impatto sulle famiglie con i bambini.
"Proteggere il reddito delle famiglie durante le recessioni e' fondamentale per rispondere alla poverta' infantile, ma non sufficiente da solo. I bambini sono anche gravemente colpiti quando vengono effettuati tagli alle spese per la scuola e le strutture sanitarie, e quando i genitori non possono avere accesso a servizi essenziali come l'assistenza all'infanzia," ha dichiarato Chzhen. "Il messaggio della pubblicazione e' che per proteggere i bambini sia nei momenti buoni che in quelli difficili, i governi dovrebbero porre come prioritaria una combinazione di sostegno universale al reddito, che sia basato sulla previdenza sociale e soggetto a particolari condizioni di reddito, e di spese per la salute e l'istruzione, dirette verso i piu' bisognosi." Secondo Children of Austerity, l'esperienza prima e durante i periodi peggiori della crisi dimostra quanto possa essere politicamente difficile mantenere una struttura di supporto sociale mirata e adeguatamente finanziata per le famiglie con bambini. Contributi adeguati indirizzati ai bambini non sono una panacea, ma degli elementi virtualmente potenti nella rete di sicurezza sociale in generale, sia per le famiglie che lavorano sia per quelle disoccupate.
Questi contributi dovrebbero far parte di una strategia coerente contro la poverta' che includa non solo la protezione sociale, ma anche politiche per l'impiego, l'istruzione e l'assistenza all'infanzia.
(www.redattoresociale.it) (Red/ Dire)