"Fare particolare attenzione quando c'e' di mezzo la violenza"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 30 set. - "Succede anche questo in Italia, quando una donna decide di separarsi da un marito violento e il giudice sceglie la formula dell'affido condiviso per meglio tutelare il bambino nel suo percorso di crescita. Nel caso in questione, recentemente portato anche all'attenzione del presidente della Repubblica, e' successo qualcosa di inspiegabile. Quando il bambino aveva appena quattro anni, ha iniziato a rifiutare la figura paterna mostrandosi sempre piu' ostile verso il padre e rinchiudendosi in se stesso. Sollecitato a raccontare cosa mai accadesse, il bambino ha descritto in dettaglio una serie di giochi erotici a cui il padre lo sottoponeva e che lui non voleva piu' subire". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare.
"La descrizione del bambino e' possibile solo in chi di fatto ha subito le violenze descritte. Per cui la madre, una volta accertati gli abusi subiti dal bambino con l'aiuto di una psicologa, ha denunciato il fatto alle autorita' competenti. A questo punto- prosegue Binetti- il pubblico ministero, dopo aver proceduto all'iscrizione del nome del marito nel registro degli indagati e dopo alcune indagini, ha richiesto ed ottenuto l'archiviazione del procedimento. Ma la cosa paradossale e' che, senza attendere che venisse completata l'istruttoria, il giudice ha privato la madre dell'esercizio della responsabilita' genitoriale. Difficile giudicare in una situazione cosi' complessa l'operato della magistratura. Ma certamente lo spaccato di vita familiare che emerge ha dei risvolti drammatici non solo per la vita della donna, che ha subito una doppia violenza, prima per la condotta del marito e poi per il distacco dal figlio; ma anche per la vita di un bambino, sottoposto prima al trauma della separazione di genitori in conflitto tra di loro, poi affidato ad un padre abusante e infine separato dalla madre".
"Non e' difficile immaginare il vulnus che tutto cio' produrra' in lui e se mai le sue ferite potranno rimarginarsi. Ma poiche' non si tratta di un fatto isolato e molti bambini che vivono in case famiglia hanno storie simili a questa, in attesa di approfondire le diverse responsabilita' e vedere l'evoluzione dei fatti, la domanda che ci poniamo- conclude Binetti- riguarda la Riforma in discussione in Parlamento: il Tribunale della famiglia sapra' gestire queste situazioni in modo migliore, senza mai perdere di vista l'interesse del minore?".
(Wel/ Dire)