"Spiegare ai ragazzi come usare la rete in maniera consapevole"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 16 set. - "Il dibattito sul provvedimento su bullismo e cyberbullismo si e' acceso in questi ultimi giorni anche per gli eventi che si sono appena verificati e che dimostrano la potenza devastante del web nella vita di molte persone", dice la parlamentare Paola Binetti di Area popolare. "A Rimini un'adolescente, accendendo il suo smartphone, ha trovato un video in cui si vede mentre viene abusata nel bagno di una discoteca, dove era stata la sera prima. Le amiche avevano filmato tutto e glielo avevano inviato su Whatsapp. Sullo sfondo si sentono anche le loro risate, come fosse un gioco. Invece di aiutarla, mettendo fine alla violenza che stava subendo, le amiche avevano preferito filmare la scena. Poi glielo hanno spedito". Poi l'altra notizia, questa volta da Napoli, aggiunge Binetti. "La tragica storia di Tiziana Cantone, suicida per vergogna, comincia con un video hard postato per troppa superficialita' e fatto girare con un effetto moltiplicatore che lo ha reso devastante. Ma comunque quello di Tiziana Cantone non e' il primo caso. A Perugia, alcuni anni fa, una ragazzina ancora minorenne fu costretta a cambiare identita' dopo che un suo filmato con il ragazzo era finito su siti pornografici, dove forse circola tuttora". Il punto centrale della legge in discussione, prosegue, "e' come prevenire che questi fatti assumano dimensioni tali da costituire una gogna mediatica insopportabile per estensione, durata e impossibilita' di rimozione. Ma per valutare anche in che modo si possa ridurre il danno, rimuovendo film e filmati, attivando politiche di oblio sulla rete, perche' davvero spariscano le tracce di una aggressione tanto piu' grave quanto piu' cliccata". Il padre di Carolina, suicida a 14 anni per casi analoghi, ha chiesto che quei ragazzi che si sono riconosciuti colpevoli, ma che essendo minorenni non possono essere adeguatamente puniti, vadano nelle scuole ad ammettere i loro errori e diventino poi paladini dell'anti-bullismo. "Non si puo' e non si deve pensare che la Rete sia un mostro che divora ogni cosa, dignita' compresa.
Internet e' un mondo pieno di opportunita', che non va demonizzato, ma in cui pero' bisogna insegnare a muoversi con cautela e consapevolezza. Compito dei genitori e della scuola- prosegue Binetti- e' quello di spiegare loro come utilizzarlo in modo consapevole. Per i ragazzi e' normale acquisire foto e filmati e condividerli. Lo fanno spesso senza rendersi conto del pericolo potenziale a cui vanno incontro. Il senso di ribellione e trasgressione dell'adolescenza poi spesso fa il resto, come dimostra il caso di Rimini. La legge di cui si discute si collega a quel diritto all'oblio, che prevede che gli utenti possano cancellare i dati e i link che li riguardano e che e' sancito dalla sentenza della Corte di giustizia europea del 13 maggio 2014. Ma questo processo di rimozione dei contenuti non e' sempre semplice e l'attuale ddl cerca di intervenire proprio su questo punto".
(Wel/ Dire)