(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 9 set. - "Finalmente e' possibile presentare le domande presso i servizi sociali dei Comuni per il Sostegno per l'inclusione attiva, uno strumento sinora inesistente in Italia, se non per pochissime citta'". Non nasconde la soddisfazione Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Welfare, che saluta con entusiasmo l'introduzione del Sia, lo strumento in favore delle famiglie in condizioni di fragilita' sociale e disagio economico che consiste nell'erogazione di un beneficio economico di 80 euro mensili per persona, per un massimo di 400 euro per nucleo familiare (accreditati su una carta prepagata).
"Si tratta di una misura concreta contro la poverta' estrema. I nuclei familiari con bambini minorenni o figli disabili possono chiedere la carta acquisti che sara' erogata dall'Inps in cambio di un impegno attivo a partecipare a iniziative di formazione, lavoro e inclusione sociale. Non era mai stata introdotta nel nostro sistema di welfare una politica attiva contro la poverta'. Ora i Comuni - anche con il sostegno delle nuove risorse sul personale e i servizi previste dal Programma operativo nazionale che assegna all'Emilia-Romagna 30 milioni di euro di fondi europei in sei anni - possono offrire proposte di recupero della marginalita' e possibilmente restituire dignita' a chi occupa gli ultimissimi gradini delle nostre societa'. Una misura che aumenta l'equita' e che speriamo possa aiutare chi proprio non ce la fa piu'". Saranno i servizi sociali dei Comuni, in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari e le scuole e con i soggetti privati ed enti no profit a predisporre i progetti di collaborazione con i cittadini che usufruiranno del sussidio.
Si tratta di progetti che dovranno coinvolgere tutti i componenti del nucleo familiare e prevedono specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. L'obiettivo e' quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di poverta' e riconquistare gradualmente l'autonomia.
Per ottenere il beneficio bisognera' soddisfare determinati requisiti economici (Isee inferiore o uguale a 3.000 euro) e familiari (presenza almeno di un minorenne, oppure di un figlio disabile o ancora di una donna in stato di gravidanza). I cittadini interessati, in possesso dei requisiti richiesti, possono presentare domanda direttamente al proprio Comune di appartenenza che, successivamente, provvedera' a inoltrarle all'Inps che, a sua volta, verifichera' le condizioni previste dal Decreto 26 maggio 2016 (Isee, presenza di eventuali altre prestazioni di natura assistenziale, situazione lavorativa).
In Italia saranno circa 200.000 le famiglie, con 500.000 minori, i potenziali beneficiari di questa prima misura prevista dal Piano nazionale per la lotta alla poverta' e all'esclusione sociale varato dal Governo (decreto interministeriale del 26 maggio 2016).
(Wel/ Dire)