(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 9 set. - Nuovi dati rivelano che dal gennaio 2015 circa mezzo milione di bambini rifugiati e migranti si ritiene siano venuti in contatto con i trafficanti durante gli spostamenti; l'attesa e la disperazione li ha portati nelle mani di criminali pronti a sfruttare la loro vulnerabilita'. I dati pubblicati da Eurostat rivelano che dal gennaio 2015 piu' di 580.000 richieste di asilo sono state presentate da parte di bambini in Europa. Secondo un recente rapporto di Europol-Interpol oltre il 90% degli spostamenti effettuati da rifugiati e migranti che arrivano nell'Ue sono stati favoriti da trafficanti che lavorano per reti criminali: e' stimato che almeno mezzo milione di bambini si siano rivolti ai trafficanti ad un certo punto nei loro viaggi. I minorenni non accompagnati sono quasi 100.000 rispetto al totale e sono particolarmente a rischio di rivolgersi ai trafficanti.
Per fare luce sul mondo sotterraneo e oscuro del traffico di migranti in Europa, e per definire meglio una risposta, l'Unicef ha raccolto informazioni da una serie di fonti - tra cui Europol-Interpol, testimonianze di bambini stessi, pubblicazioni di agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative e autorevoli rapporti di media. "La chiusura delle frontiere ufficiali e' stato come aver chiuso le porte, ma lasciato le finestre aperte; questo spinge i bambini, in particolare quelli non accompagnati, ad affrontare rischi maggiori", ha detto Marie-Pierre Poirier, coordinatore speciale Unicef per la crisi dei Rifugiati e dei Migranti in Europa. "Gli Stati dovrebbero costruire sistemi di protezione piu' forti per i bambini, non costruire muri piu' alti". Anche se l'ondata di rifugiati e migranti sta rallentando, chiusura delle frontiere, politiche migratorie rigide e l'accordo UE-Turchia hanno portato questi gruppi criminali ad adattare le rotte tradizionali che utilizzando per il traffico di droga e armi per trasferire rifugiati e migranti. "Politiche di controllo dalle migrazioni piuttosto che i diritti reali e urgenti e le esigenze dei bambini rifugiati e migranti hanno spesso guidato gli Stati nella loro risposta. Se ci fossero alternative sicure e legali, i bambini e le loro famiglie non sarebbero costrette a finire nelle mani dei contrabbandieri e dei trafficanti che portano molti di loro verso pericoli su rotte irregolari".
Il traffico e la tratta di esseri umani si stima che abbia un valore di circa 5-6 miliardi di dollari l'anno. Poiche' il numero di persone che effettuano viaggi pericolosi e' calato, l'Europol ritiene che questi criminali abbiano triplicato i loro prezzi, con molti migranti che ora pagano fino a 3.000 euro per ogni singola tappa del loro viaggio. I bambini spesso contraggono un debito con questi criminali per essere trasportati. Per far fronte a questi debiti sono spinti a correre maggiori rischi di sfruttamento da parte dei contrabbandieri, con segnalazioni di minorenni non accompagnati in Francia e in Italia costretti a subire favori sessuali, a lavorare e a commettere crimini.
Per aiutare a proteggere i bambini rifugiati e migranti, l'Unicef lancia un appello urgente per: - Compiere maggiori sforzi per documentare il contrabbando e il traffico mirato sui bambini coinvolti nelle migrazioni; - Nei paesi di transito, in particolare in Grecia e in Italia, e' fondamentale che chi si occupa di protezione dell'infanzia sia formato per fornire consulenza individuale e sostegno a tutti i bambini rifugiati e migranti vulnerabili, con particolare attenzione a quelli non accompagnati e separati; - Ottenere una piu' rigorosa raccolta di dati qualitativi relativi.
Quando la qualita' della risposta migliora - e comprende un colloquio individuale entro 72 ore, un migliore accesso alle informazioni, la nomina di un adulto di riferimento, come un tutore, un regolare feedback sulla loro vicenda e un migliore accesso all'assistenza legale- il rischio che i bambini fuggano inosservati per continuare il loro viaggio con i trafficanti, diminuisce significativamente. L'Unicef ha istituito team mobili in aree strategiche gli esperti di protezione dell'infanzia per fornire servizi ai bambini migranti e per aiutare rapidamente ad identificare i bambini che possono cadere vittime di traffico e di tratta. Ad esempio, personale specializzato e partner presso i centri per i bambini non accompagnati ad Atene (nella citta' e intorno) e nel porto di Lampedusa (in Italia) stanno contribuendo ad identificare ed assistere donne e ragazze che possono essere vittime di sfruttamento sessuale. L'Unicef e' anche impegnato nel monitorare ed analizzare l'impatto del traffico e della tratta sui bambini rifugiati e migranti.
(Wel/ Dire)