Progetto di formazione e avviamento al lavoro promosso da Garante diritti Marche
(DIRE-Notiziario settimanale Minori) Roma, 28 ott. - Diciannove ragazzi provenienti dal circuito penale, 8 a Pesaro e 12 ad Ancona, di cui 6 stranieri, e altrettanti ospitati in comunita', 100 ore di formazione nei laboratori degli istituti professionali e altrettante nelle officine del territorio: dai tribunali alle aule, alle officine: a scuola di meccanica e di vita. Il ritorno sui banchi, come primo, importante passo per ricostruire la propria identita' e non tornare a delinquere. Passa da qui, secondo il Garante dei diritti delle Marche e i dirigenti dell'Ufficio servizi sociali per i minorenni (Ussm) del Tribunale dei minorenni di Ancona, la strada maestra per facilitare l'uscita dei minori dal circuito penale e riconsegnare alla societa' ragazzi in grado di affrontare e rielaborare il proprio vissuto e i propri errori.
Promosso in base alla convenzione tra Garante dei diritti, Ussm del ministero di Grazia e Giustizia e istituti scolastici di riferimento, il progetto e' stato attivato all'istituto professionale "Podesti" di Ancona" e al "Benelli" di Pesaro. Nei giorni scorsi, a Palazzo delle Marche, la giornata finale del percorso e la consegna degli attestati. Presenti il Garante dei diritti, Andrea Nobili, il direttore Ussm, Patrizia Giunto, il presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo, i dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale, Anna Maria Nardiello e Marcella Tinazzi, e dei due istituti che hanno ospitato i corsi, Vinicio Cerquetti e Anna Maria Marinai.
"L'obiettivo del progetto e' il reinserimento scolastico- spiega il direttore Ussm, Patrizia Giunto- In 40 anni di professione ho registrato un altissimo tasso di abbandono scolastico tra i minori con problemi giudiziari. Una volta usciti dal circuito della scuola, questi ragazzi stentano a rientrare nei normali percorsi formativi e anche ad accedere ai benefici di legge, che richiedono un percorso strutturato. Per questo e' molto importante incentivare il ritorno sui banchi che contribuisce sia a riconsegnare fiducia nelle proprie capacita', che a fornire nuovi strumenti per il reinserimento nella societa'".
Le lezioni sono partite in primavera. Durante l'estate gli studenti hanno frequentato il corso pratico nelle officine e a settembre sono tornati in classe per terminare il ciclo di lezioni teoriche e rimettere in circolo le nozioni acquisite in precedenza. A due ragazzi e' stata offerta anche la possibilita' di effettuare un tirocinio retribuito di 4 mesi, presso ulteriori officine della provincia di Ancona, nell'ambito del progetto 'Ipotesi di lavoro'. "I risultati sono stati positivi per tutti- sottolinea Patrizia Giunto- Il nostro obiettivo era mostrare ai ragazzi una scuola diversa, di laboratorio, piu' pratica e in molti casi vicina alle loro inclinazioni, con la speranza che qualcuno, dopo questa esperienza, voglia tornare sui banchi o continuare a frequentare corsi professionali".
In cattedra e in officina non solo insegnanti, ma anche maestri di vita. "Le scuole - racconta il direttore dell'Ussm - hanno risposto molto bene. Sia gli insegnanti che i maestri d'opera, i meccanici, hanno fatto lezione e hanno preso i ragazzi per gli stage nelle officine dispensando nozioni ma anche consigli preziosi. Insieme alla meccanica, hanno trasmesso conoscenze e suggerimenti come farebbe un padre di famiglia.
Questi passaggi sono stati molto importanti per il percorso dei ragazzi che hanno avuto modo di rapportarsi con maestri d'opera che in quel momento rappresentavano anche il mondo degli adulti".
Impegno, studio e dedizione: alla fine sono emerse capacita' eccellenti. "Il progetto ha fatto emergere ottime capacita' - prosegue Patrizia Giunto - e diversi ragazzi hanno avuto riconoscimenti di eccellenza: altro passaggio molto importante perche' e' un riconoscimento del fatto che se anche a scuola non andavano bene, sul fronte pratico sono riusciti a ottenere ottimi risultati e questo contribuisce a ricostruire la propria identita' personale". L'esperienza e' stata positiva al punto che all'istituto "Benelli" i meccanici hanno consentito ai ragazzi di proseguire per ulteriori 30 ore la formazione in officina.
Presentando il progetto, il Garante Andrea Nobili si e' soffermato sulle dinamiche che caratterizzano i percorsi del sistema giudiziario minorile, ritenuto uno dei migliori al mondo perche' basato sul concetto della 'giustizia riparativa'. "In questo contesto - ha ribadito Nobili - hanno un ruolo forte diverse professionalita' e la societa' civile e' chiamata a fornire un contributo altrettanto determinante. Occorrono vicinanza e coinvolgimento da parte delle istituzioni e percorsi che aiutino questi ragazzi a rialzarsi".
"E' un percorso di crescita importante - ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo - che puo' fornire importanti strumenti per affrontare il futuro".
"Ora - sottolinea il direttore Ussm - sarebbe bello estendere l'esperienza a tutte le province marchigiane, programmando un paio di questi corsi l'anno e, possibilmente, uno per provincia. Ringrazio il Garante che ci ha dato la possibilita' di fare questa sperimentazione e spero che iniziative cosi' significative possano avere una continuita' nel tempo".
Entro la fine del 2016 si concludera' la prima parte del progetto "L'informazione, ponte per la partecipazione: il minore parte attiva nell'iter penale", che riguarda la realizzazione di una guida cartacea e multimediale plurilinguistica, realizzata dai minori sottoposti a procedimento penale e seguiti dall'Ussm, resa possibile attraverso la collaborazione con gli studenti e gli insegnanti del liceo artistico "Mannucci" di Ancona. (www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)