Progetto per fare conoscere a ragazzi in comunita' i loro diritti
(DIRE-Notiziario settimanale Minori) Firenze, 28 ott. - Dare la possibilita' ai bambini e ai ragazzi accolti in comunita' e alle loro famiglie di conoscere i propri diritti. E' questo l'obiettivo del progetto 'Info - Insieme Formando' finanziato dalla Commissione europea e realizzato da 'Sos villaggi dei bambini'. I risultati del progetto biennale (2015-2016) sono stati presentati a Firenze in un convegno presso l'Istituto degli Innocenti.
Nell'incontro di presentazione del progetto finalizzato anche a formare gli operatori del settore, i ragazzi hanno letto le loro 'raccomandazioni' alle istituzioni italiane ed europee e gli operatori hanno raccontato gli esiti della formazione ricevuta e annunciato la pubblicazione di un 'manuale' gratuito rivolto ai professionisti del settore sul sito www.sositalia.it Ad ascoltare i ragazzi e gli operatori c'erano Filomena Albano dell'Autorita' Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Sandra Zampa vice presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, Annunziata Bartolomei vice presidente del consiglio nazionale dell'Ordine degli assistenti sociali, Laura Laera, presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze, Adriana Ciampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E ancora Nicola Filippo Titta, presidente della associazione nazionale Educatori professionali, oltre a rappresentanti dell'Ordine degli Psicologi e dell'Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia.
"Ci siamo accorti che spesso i bambini e i ragazzi- spiega il direttore di Sos villaggi dei bambini Roberta Capella- non vengono informati sui propri diritti, e non sono quindi in grado di comprenderli, interiorizzarli e attivarsi affinche' essi vengano rispettati. Tutto cio' ha un impatto negativo anche sul lavoro degli operatori, privi di strumenti e di competenze per difendere efficacemente i diritti dell'infanzia e dei giovani in accoglienza etero familiare. Con questo progetto abbiamo messo insieme professionalita' diverse che tante volte nell'operativita' di tutti i giorni sono quasi in conflitto.
Attraverso un documento unico- aggiunge- vogliamo sensibilizzare le istituzioni italiane ed europee e l'opinione pubblica sul tema della partecipazione dei ragazzi nel loro percorsi di accoglienza".
"Mi faro' garante che queste raccomandazioni giungano fino al Consiglio europeo. La formazione puo' e deve essere obbligatoria", sottolinea Maria Grazia Rodriguez Y Baena, presidente dell'associazione che fa parte di una federazione internazionale presente in 134 paesi del mondo. In Italia l'associazione conta sette villaggi accogliendo 500 minori privi di cure familiari che complessivamente sono circa 30 mila in tutto il paese.
(Wel/ Dire)