(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 21 ott. - Il numero di bambini rifugiati e migranti arrivati in Italia nel 2016 ha raggiunto livelli senza precedenti. Tra gli ultimi piccoli rifugiati e migranti arrivati ci sono tre neonati, due dei quali nati su una nave della Guardia costiera italiana nel Mediterraneo centrale e uno al porto. A darne nota e' L'Unicef che sottolinea poi come nei primi nove mesi del 2016 il numero di bimbi arrivati via mare e' stato piu' alto dell'anno scorso. Quest'anno oltre il 90% dei minori ha viaggiato da solo, mentre nel 2015 i minori non accompagnati erano il 75%. Quest'anno c'e' stato anche un incremento di quelli che provengono dall'Egitto, anche se la maggior parte proviene ancora dall'Africa Occidentale.
Da gennaio ad ottobre 2016 e' stato stimato che oltre 20.000 bambini non accompagnati o separati sono arrivati in Italia via mare. Questo dato gia' da solo supera il numero di quelli arrivati in Italia nel 2015 che erano 16.500, di questi 12.300 erano bambini non accompagnati e separati.
Secondo un team del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia sul campo la situazione dei bambini rifugiati e migranti in Italia e' sempre piu' critica e il sistema di protezione italiano e' al limite. "Ogni settimana centinaia di bambini arrivano qui, ognuno di loro ha esigenze reali e urgenti - dai neonati agli adolescenti che viaggiano da soli e che non sanno che cosa li aspetta in un paese che non conoscono", cosi' Sabrina Avakian, Child protection officer dell'Unicef, attualmente in Calabria, per verificare i bisogni dei bambini migranti e rifugiati, in particolar modo di quelli appena arrivati. "Molti bambini hanno subi'to profondi traumi a causa del viaggio, hanno visto affogare persone; alcuni hanno terribili ustioni dovute al carburante sui gommoni; i bambini e le loro madri hanno bisogno di cure specifiche per l'allattamento, tutti- ha aggiunto Avakian- loro hanno bisogno di adeguata protezione e di un posto in cui vivere e gia' solo questo richiede troppo tempo".
Nel terribile dramma della vita e delle morte in mare, una madre nigeriana e' rimasta in stato di shock totale dopo che i suoi due bambini, di tre e quattro anni, sono scivolati dalle sue braccia e sono affogati durante la traversata dalla Libia. Fino ad oggi, oltre 3.100 persone sono affogate nel Mediterraneo Centrale, rendendo questo l'anno piu' pericoloso. Un numero indefinito di bambini e' morto in mare. I tre neonati eritrei e le loro giovani madri sono in buona salute, le nascite sono state registrate e gli operatori sanitari a Catania si stanno prendendo cura di loro.
Sulle navi della Guardia costiera italiana, l'Unicef ha allestito degli spazi a misura di bambino per i bambini piu' piccoli mentre per gli adolescenti, gli operatori dell'organizzazione, stanno fornendo supporto psicologico al loro arrivo. Insieme con i suoi partner, come Unhcr e i servizi sociali italiani, l'Unicef sta lavorando per accelerare le nomine di tutori e migliorare le condizioni di accoglienza. L'alto numero di minori stranieri ha portato a ritardi significativi, anche di un anno di tempo, nel nominare tutori o garantire supporto legale.
(Wel/ Dire)