Italia al decimo posto; Nel mondo ogni 7 secondi si sposa una under 15
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 14 ott. - Il Niger e' il posto peggiore al mondo dove essere una bambina o una ragazza, la Svezia il migliore. Altri due Paesi scandinavi, Finlandia e Norvegia, occupano rispettivamente il secondo e il terzo posto in classifica, mentre l'Italia si piazza in decima posizione, davanti a Spagna e Germania. A livello globale la situazione delle bambine e delle ragazze e' tutt'altro che rosea: una ragazza minore di 15 anni si sposa ogni sette secondi, oltre un milione di ragazze diventano madri prima di compiere i 15 anni, mentre 70.000 ragazze tra i 15 e i 19 anni perdono la vita ogni anno per cause legate alla gravidanza e al parto.
Sono solo alcuni dei dati che emergono dal rapporto "Every Last Girl: Free to live, free to learn, free from harm", lanciato da Save the Children, l'Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze. Il rapporto contiene la graduatoria dei Paesi al mondo dove le bambine e le ragazze hanno maggiori opportunita' di crescita e di sviluppo, basata su cinque parametri: matrimoni precoci, numero di bambini per madri adolescenti, mortalita' materna, completamento della scuola secondaria di primo grado e numero di donne in Parlamento. In coda alla classifica, prima del Niger, troviamo altri Paesi africani quali Ciad, Repubblica Centrafricana, Mali e Somalia, che si caratterizzano per numeri molto alti di spose bambine. Gli Stati Uniti non vanno invece oltre la 32esima posizione, in virtu' di tassi di mortalita' materna e numero di bambini nati da madri adolescenti piu' alti di quelli di altri Paesi ad alto reddito.
L'Italia presenta gli stessi risultati della Svezia prima classificata per quanto riguarda il numero di figli per madri adolescenti (sei su 1.000) e tasso di mortalita' materna (quattro su 100.000 nascite), mentre ha una percentuale minore di donne che siedono in Parlamento (31% contro 44%). Tra le principali barriere che impediscono alle bambine e alle ragazze di accedere a servizi e opportunita' nella loro vita figurano i matrimoni precoci. Dal rapporto emerge che ogni sette secondi, nel mondo, una ragazza con meno di 15 anni si sposa, spesso con un uomo molto piu' grande di lei, a causa della poverta' e di norme e pratiche sociali discriminatorie. Oggi sono piu' di 700 milioni le donne che si sono sposate prima di aver compiuto i 18 anni, e ogni anno 15 milioni di bambine e ragazze contraggono matrimonio ancora minorenni, con conseguenze drammatiche sulla loro salute, educazione e sicurezza.
La comunita' internazionale si e' impegnata a mettere fine alla pratica dei matrimoni precoci entro il 2030, tuttavia se il numero di spose bambine nel mondo crescera' ai ritmi attuali nel 2030 avremo 950 milioni di donne sposate giovanissime e 1,2 miliardi nel 2050. L'India e' il Paese con il piu' alto numero di spose bambine, con il 47% delle ragazze, piu' di 24,5 milioni, sposate prima di aver compiuto i 18 anni. In India, del resto, cosi' come in Afghanistan, Yemen e Somalia, sono numerosi i casi di spose bambine che hanno meno di 10 anni e che si legano a uomini molto piu' grandi di loro. Dal rapporto emerge inoltre come le ragazze che vivono in famiglie povere abbiano molte piu' probabilita' di sposarsi molto giovani rispetto alle proprie coetanee con alle spalle famiglie benestanti. In Nigeria, per esempio, il 40% delle ragazze povere si sposa prima di aver compiuto i 15 anni, una percentuale che si abbassa al 3% per le ragazze piu' ricche.
Anche guerre e crisi umanitarie contribuiscono ad alimentare il fenomeno dei matrimoni precoci. Molte ragazze siriane vengono costrette dalle proprie famiglie a sposarsi in tenerissima eta', nella convinzione che questo sia l'unico modo per metterle al riparo da violenze e stupri e per assicurare loro risorse e mezzi di sostentamento che spesso le stesse famiglie non sono piu' in grado di garantire. Tra le ragazze siriane rifugiate in Giordania, nel 2013, una su quattro di eta' compresa tra i 15 e i 17 anni risultava gia' sposata.
"I matrimoni precoci rappresentano l'inizio di un ciclo di ostacoli e svantaggi che negano a bambine e ragazze i loro diritti fondamentali, tra cui i diritti alla salute e all'istruzione, e impediscono loro di vivere la propria infanzia, di realizzare i propri sogni e di costruirsi un futuro ricco di opportunita'- afferma Helle Thorning-Schmidt, direttore generale di Save the Children International- Le bambine e le ragazze che si sposano troppo presto sono spesso costrette ad abbandonare la scuola e sono le prime a rischiare di subire violenze domestiche, abusi e stupri. Rischiano inoltre di incorrere in gravidanze precoci, con conseguenze molto gravi sulla loro salute e su quella dei loro bambini, e risultano particolarmente esposte al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv". Ogni anno, secondo il rapporto, 16 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni mettono al mondo un figlio, mentre sono oltre un milione le ragazze che diventano madri prima di compiere i 15 anni. Le complicazioni durante la gravidanza e il parto rappresentano, dopo i suicidi, la seconda causa di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni, con circa 70.000 ragazze che perdono la vita ogni anno. I bambini che nascono da madri adolescenti, inoltre, hanno il 50% d probabilita' in piu' di morire nei primi giorni dopo il parto, rispetto ai figli di donne tra i 20 e i 35 anni di eta'.
Barriere amministrative e legali e pratiche socio-culturali e religiose rappresentano ostacoli spesso decisivi che impediscono in molti Paesi a bambine e ragazze di accedere a servizi di salute sessuale e riproduttiva, tra cui test dell'Hiv e metodi contraccettivi. In Yemen, dove il 32% delle ragazze si sono sposate prima dei 18 anni, non esiste un limite minimo di eta' per contrarre matrimonio, mentre nel mondo 30 milioni di ragazze rischiano di subire mutilazioni genitali femminili nel prossimo decennio. Oltre un terzo delle giovani donne nei Paesi in via di sviluppo, emerge inoltre dal rapporto, e' fuori sia dal circuito scolastico che da quello del lavoro formale. "L'educazione riveste un ruolo centrale nella protezione di bambine e ragazze dalle conseguenze drammatiche dei matrimoni precoci. È quindi quanto mai necessario che governi e donatori rafforzino il proprio impegno per offrire a bambine e ragazze un futuro ricco di opportunita' e per mettere fine a matrimoni precoci e alle discriminazioni nei loro confronti", afferma ancora Helle Thorning-Schmidt. In molti Paesi al mondo, infine, le ragazze continuano a non potersi esprimere liberamente e a non essere coinvolte nei processi decisionali pubblici e privati. A livello globale, solo il 23% dei seggi parlamentari e' occupato da donne le quali, peraltro, presiedono le Camere dei Parlamenti solo nel 18% dei casi. La piu' alta percentuale di donne in Parlamento si registra in Ruanda (64%), mentre le donne parlamentari sono solo il 9% in Mali, il 6% in Nigeria e il 2% in Egitto. Qatar e lo Stato insulare di Vanuatu, invece, non hanno alcuna donna in Parlamento.
Save the Children, che in molte parti del mondo realizza programmi che supportano le bambine e le ragazze piu' svantaggiate, chiede in particolare ai governi di impegnarsi a raggiungere tre garanzie per tutte le bambine e le ragazze al mondo: una finanza equa che permetta loro di accedere ai servizi di base; l'eliminazione di discriminazioni economiche e sociali; meccanismi di trasparenza che garantiscano che la voce delle ragazze sia ascoltata e considerata decisiva nei processi decisionali pubblici e privati.
(Wel/ Dire)