"Voi ragazzi primi testimonial a lotta. Usare web come risorsa"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 7 ott. - Dal palco di 'Tutti a Scuola' a Sondrio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito quello del bullismo "un problema sociale e culturale di vaste proporzioni", la cui risoluzione "non puo' essere posta esclusivamente sulle spalle della scuola, anche se la scuola e', talvolta, luogo privilegiato di questi veri e propri atteggiamenti di prepotenza e di violenza, psicologica e fisica". Per combattere alla radice questo odioso fenomeno di accanimento contro chi non si omologa, o semplicemente viene visto e perseguitato come debole o come "diverso", per il Capo dello Stato "e' necessario un grande patto tra scuola, famiglia, forze dell'ordine, magistratura, mondo dei media e dello spettacolo. Un'azione congiunta, capace non soltanto di reprimere ma, soprattutto, di prevenire, con una vera e propria campagna educativa che arrivi al cuore e alla mente dei giovani".
Il Presidente ha sottolineato come sui ragazzi influiscano "anche, in grande misura, gli esempi degli adulti", dunque "un linguaggio offensivo e violento degli adulti in televisione o sui social media e in qualunque altra sede, si traduce subito, nell'universo adolescenziale, in una spinta emulativa, in un sostanziale via libera".
La lotta contro il bullismo per Mattarella diventa davvero efficace "quando i testimonial di essa siete voi stessi, cari ragazzi", dunque "essere prepotenti con i piu' deboli non e' sintomo di forza, ma di vilta', e' segno di incapacita' di misurarsi con chi e' forte" ed e' "sintomo, in realta', di paura".
Poi il messaggio diretto ai ragazzi: "Non fatevi trascinare ma, resistete e reagite all'arroganza. I bulli sono una piccola minoranza. Sono ragazzi infelici e pieni di problemi. Fate valere con loro la vostra forza tranquilla, quella della solidarieta' e dell'amicizia- ha detto Mattarella- e vincerete voi questa sfida". Un bullismo che oggi usa principalmente la rete per adescare vittime: "Il web, la rete, i social sono un grande spazio di liberta' e di comunicazione per i giovani" ha specificato il Presidente, e la scuola "dovra' essere, sempre di piu', capace di dialogare, di entrare nei nuovi spazi e usare i nuovi linguaggi".
È per questo che "se si crea una frattura, diventa piu' difficile comunicare valori e aiutare i giovani ad essere piu' liberi, e meno dipendenti, nell'uso dei nuovi strumenti", ha proseguito Mattarella che ha esortato il mondo degli adulti "a non lasciare i ragazzi soli nell'ingresso in quel mondo, farli catturare dall'iper-connessione e dalla massificazione che questa, alle volte, potrebbe produrre". Per Mattarella "la scuola deve saper portare la propria etica civile nella realta' della comunicazione immediata e globale, quella nella quale vivono i suoi studenti" e soprattutto "portare cultura e valori nel web e nei social- ha concluso- questo e' un orizzonte a cui la scuola deve saper guardare".
(Wel/ Dire)