In commissione nella citta' dei mosaici progetto hub diffuso Anci
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 25 nov. - Un modello "piu' gestibile e sostenibile", per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. E' quello che ha messo a punto l'Anci dell'Emilia-Romagna, candidandosi poi con successo ai bandi europei del Fondo asilo, migrazione, integrazione, Fami 2014-2020. Nei giorni scorsi il progetto Hub diffuso e' stato presentato in commissione a Ravenna e Giacomo Prati dell'Anci ne ha spiegato i benefici. I ragazzi vengono spalmati in due strutture: una a Ravenna ne accoglie 20 e una a Budrio, in provincia di Bologna, 30. A gestirle sono le cooperative Camelot e Persone in movimento, mentre la tutela e' dell'Asp, anche se dal prossimo gennaio le cose potrebbero cambiare. Il fatto di avere numeri piu' gestibili facilita le cose. E comunque per i Comuni non c'e' nessun esborso economico grazie al finanziamento comunitario ottenuto da 2,5 milioni di euro fino al marzo 2019. Tra l'altro proprio ieri, ha detto con orgoglio Prati, c'e' stato il controllo da parte dei tecnici del ministero dell'Interno: "Siamo stati elogiati per le buone prassi". Tant'e' che l'auspicio generale e' che altre Anci regionali possano candidarsi ai finanziamenti europei con progetti simili.
In Regione, oltre ai due Hub di Ravenna e Budrio, c'e' quello di Bologna. E proprio al modello felsineo si e' ispirata l'Anci regionale: "C'e' stato con il Comune di Bologna un dialogo e abbiamo utilizzato il loro modello molto positivo, ampliandone la prassi", ha spiegato Prati. A segnalare i minori e' il Viminale. I 50 attualmente presenti nelle due strutture, vengono da Reggio Calabria e Bologna. Si tratta di ragazzi provenienti in gran parte da Bangladesh, Burkina Faso, Gambia, Guinea, Mali, Nigeria e Senegal, con una media di 16 anni. E fin qui sono i primi a essere entusiasti. Anche perche' la loro permanenza, che varia tra i 60 e i 90 giorni e' iniziata in sostanza a ottobre.
Diversi di loro frequentano con successo i corsi di italiano, "rispondono molto bene", e imparano a integrarsi. Certo, non nasconde Prati, "si fa una gran fatica, perche' il tema e' complesso". Ma c'e' anche tanta soddisfazione. Con i ragazzi "si costruiscono relazioni approfondite, si impara a conoscerli" ed e' piu' semplice la loro gestione successiva. In commissione, ci tiene a precisare, "il clima e' stato molto positivo, oltre le aspettative. Anche da parte dell'opposizione che ha posto richieste legittime su sanita' e sicurezza". Comunque fin qui nessun problema. Come certificato anche dal ministero durante l'incontro di ieri in prefettura con tutti soggetti coinvolti, dopo la visita nei due hub.
(Wel/ Dire)