(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 25 nov. - Sono circa 20mila i minori rom che vivono in emergenza abitativa nelle baraccopoli formali e informali. E' quanto denuncia in un rapporto l'associazione 21 Luglio durante il convegno 'Figli delle baraccopoli. Restituire il sogno perduto', che si e' tenuto a Roma, in Campidoglio, in occasione della Giornata dedicata alla tutela e alla salvaguardia del benessere del bambino.
Secondo l'associazione, per 'i figli delle baraccopoli', l'aspettativa di vita e' di circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione. Sin dalla nascita sono infatti esposti al rischio di malnutrizione e malattie infettive quali scabbia e tubercolosi, oltre che infezioni virali, micotiche e veneree. Tra gli adolescenti si registra inoltre un'elevata diffusione delle cosiddette 'patologie da ghetto', come ansia e depressione, oltre a un considerevole consumo di alcol e stupefacenti.
Sempre secondo lo studio della 21 Luglio, per quel che riguarda l'istruzione, l'accesso e' limitato e incostante: solo un bambino su cinque che vive in un insediamento in Italia ha accesso a quella primaria. Solo nell'1% dei casi avranno la possibilita' di frequentare le scuole superiori e le probabilita' di accedere a un percorso universitario sono pari a zero.
Inoltre, lo scarso accesso all'istruzione e' aggravato dai frequenti sgomberi forzati che, secondo l'associazione interrompono irrimediabilmente il percorso scolastico dei minori rom. Nel solo 2015 l'associazione 21 Luglio ha registrato 80 sgomberi forzati nella citta' di Roma, con 1.740 persone coinvolte di cui 810 minori. Nella Capitale si stima una presenza di circa 4.100 minori rom in condizioni di poverta': 1.350 di eta' compresa tra gli zero e i sei anni, 2.750 quelli tra i sette e i 18. Ognuno di questi bambini, una volta adulto, avra' sette possibilita' su 10 di essere discriminato a causa della propria etnia.
"Roma e' una citta' che brilla per numero di baraccopoli e per numero di persone presenti all'interno di esse- ha detto all'agenzia Dire il presidente dell'associazione 21 luglio, Carlo Stasolla- la maggioranza di etnia rom. La vita di un minore che nasce all'interno di esse gia' si presenta come drammatica e sono i numeri a confermarlo. Nessuno potra' mai diventare avvocato o ingegnere perche' non potra' mai laurearsi e gia' sa che verra' discriminato. Noi in questo rapporto abbiamo fotografato la condizione di vita di tanti minori che vivono nelle baraccopoli, abbandonati spesso dalle istituzioni che non sanno offrire nel corso degli anni una risposta adeguata alla condizione di vita di queste persone".
(Wel/ Dire)